Migranti. Ispi: “Entro il 2020 circa 700 mila irregolari, record assoluto”
ROMA - Entro dicembre 2020 il numero degli irregolari in Italia aumenterà di 140 mila unità. E’ la stima del nuovo report realizzato da Matteo Villa, ricercatore di Ispi. Un aumento in parte avvenuto già nei mesi passati, in particolare da giugno 2018, ma che avrà un picco tra oggi e la fine del 2020. E legato direttamente alle nuove disposizioni previste dal decreto sicurezza e in particolare all’abolizione della protezione umanitaria.
“Cosa succede quando un governo riduce il livello di protezione riservato ai richiedenti asilo, pur non essendo capace di aumentare i rimpatri verso i paesi di origine? La risposta è semplice: aumentano gli stranieri senza permesso di soggiorno presenti sul territorio. Ed è esattamente ciò che succederà in Italia nei prossimi due anni”, scrive Villa. Secondo il report, infatti, se fossero state mantenute tutte le forme di protezione (sussidiaria, asilo e umanitaria) l’aumento sarebbe stato di 60 mila unità. Col decreto Salvini, invece, a questa stima di base si aggiungono nuovi 70 mila irregolari. “Per rimpatriarli tutti ci vorrebbero 90 anni - stima Villa -. In totale, entro il 2020 il numero di migranti irregolari presenti in Italia potrebbe superare quota 670.000. Si tratta di un numero più che doppio rispetto ad appena cinque anni fa, quando i migranti irregolari stimati erano meno di 300.000. Sarebbe anche il record di sempre se si esclude il 2002, quando in Italia si stimavano presenti 750.000 irregolari”.
Secondo i dati della fondazione ISMU il numero di stranieri irregolari in Italia era andato diminuendo tra il 2010 e 2013. Poi con l’aumento degli arrivi via mare e del numero dei dinieghi di protezione internazionale il trend è cambiato: a gennaio 2018, gli stranieri irregolarmente presenti in Italia erano circa 530.000. Secondo Ispi, in due anni, si arriverà alla quota record di 670.000 (+26%). “Livelli simili sono stati raggiunti nel 2002, 2006 e 2008. Ogni volta che ciò è accaduto, tuttavia, i governi italiani del tempo hanno deciso di procedere a regolarizzazioni di massa: nel 2002-2003 sono stati regolarizzati 700.000 stranieri; nel 2006 le regolarizzazioni hanno raggiunto quota 350.000; infine, nel 2009 si sono aggirate intorno alle 300.000 unità - sottolinea Villa -.La logica dietro alle regolarizzazioni è chiara: gli stranieri irregolari che non vengono rimpatriati possono sopravvivere solo grazie al lavoro nero o ad attività criminali, e sono anche esposti a un rischio ben superiore di marginalizzazione. È questo uno dei motivi per i quali l’irregolarità si accompagna a livelli di criminalità molto alti. È dunque giunto il momento di domandarsi: a quando la prossima regolarizzazione di massa in Italia?”. (ec)