13 novembre 2017 ore: 15:26
Immigrazione

Migranti, "Italia senza ghetti né banlieu: da tv e giornali lettura catastrofica"

La presenza diffusa su tutto il territorio dei migranti ha impedito la nascita di banlieu o quartieri ghetto. "Ma diamo una lettura negativa a ciò che è positivo", sottolinea Roberto Volpi, statistico che interverrà a Milano all'incontro sull'accoglienza diffusa, organizzato dal Ciessevi
Milano città aperta _ locandina

MILANO - "Il paradosso italiano sull'immigrazione? Diamo una lettura negativa a ciò che è positivo": Roberto Volpi da buon statistico ha il pallino dei numeri, con i quali da alcuni anni sta cercando di spiegare che l'Italia non è invasa dagli immigrati. E, soprattutto, del fatto che nel Belpaese non ci sono banlieu, né ghetti. "La presenza degli stranieri è diffusa su tutto il territorio -afferma- e questo è un fatto positivo. Anche nelle città in cui ci sono più migranti, non si supera il 25%. E non sono mai concentrati in quartieri particolari, né divisi per etnia". Roberto Volpi interverrà all'incontro, organizzato dal Ciessevi, "Milano città aperta. Il volontariato per l’integrazione dei migranti", che si terrà mercoledì 15 novembre, alle ore 17, allo Spazio San Vittore 49, in via San Vittore 49 a Milano. Volpi nel 2016 ha pubblicato il paper dal titolo "Il modello italiano di integrazione diffusa. Un’alternativa alla banlieue?". "Sui giornali e nel dibattito politico c'è una narrazione dell'immigrazione assolutamente fantascientifica -aggiunge-. Si trasmette l'impressione che ogni nostra città o strada sia letteralmente invasa da immigrati neri. Ma non è vero. Anche i vari dossier sull'immigrazione, redatti da enti del terzo settore, alla fine contribuiscono a dare una lettura drammatica e catastrofica della situazione. Il limite di questi dossier è che snocciolano numeri senza contestualizzarli con l'intero Paese". 

L'Italia non è e non sarà mai come la Francia o il Belgio o in altri paesi europei, dove la presenza degli immigrati è concentra nelle grandi città e solo in alcuni quartieri. "Sono diffusi in quasi tutti i comuni. Dobbiamo cercare di valorizzare questa peculiarità italiana -sottolinea-. Perché è la condizione migliore per mettere in campo politiche di integrazione e servizi adeguati". 

L'incontro organizzato dal Ciessevi di Milano si aprirà con una una tavola rotonda alla quale parteciperanno Maurizio Ambrosini, del  Dipartimento di scienze sociali e politiche dell’Università degli Studi di Milano, e lo stesso Roberto Volpi.  Parola poi al Volontariato e al suo impegno quotidiano nel rendere “accoglienti” i quartieri di Milano. Refugees Welcome Italia racconterà i propri progetti di accoglienza “diffusa” dei migranti nelle famiglie milanesi. La Strada parlerà, invece, del progetto “Cuoche di Casa mia” che ha visto donne italiane e straniere gomito-gomito per la creazione di un libro di ricette di cucina la cui vendita sovvenzionerà un percorso di orientamento, formazione e avviamento al lavoro a sostegno di madri sole. La Grangia di Monluè porterà la sua esperienza dal cuore della periferia sud est di Milano dove segue i migranti nel processo di concreta integrazione in Italia: dalla lingua all’inserimento lavorativo. Dal sud est al sud ovest di Milano con Le radici e le ali, da due decenni presente al “Giambellino”, con percorsi multipli rivolti alla numerosa popolazione migrante: dal doposcuola all’inserimento lavorativo al nodo dell’abitare. Completa la narrazione delle buone pratiche territoriali, ABCittà che presenta il progetto “Biblioteca Vivente”, nato in Danimarca negli anni ’80, per promuovere l’incontro, ridurre i pregiudizi e favorire il dialogo attraverso la lettura di libri umani.

L’incontro si concluderà con una seconda tavola rotonda, dal titolo “Prospettive future per città inclusive: alleanze per l’integrazione”, moderata da Paola Bonizzoni, docente dell’Università Statale di Milano, con la partecipazione di Manuela Brienza (Comune di Milano), Daniela Marzana (Università Cattolica del Sacro Cuore), Tina Comaty (Randstad), Dava Gjoka (Associazione Città Mondo), Peppe Monetti (Fondazione Casa della carità - Campagna Ero straniero). (dp) 

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