Migranti, l'Hub di Bologna fa 30 mila: un limbo lungo 17 giorni
BOLOGNA - Nell'hub di Bologna sono passati dalla sua apertura (20 luglio 2014) 30.046 migranti: 6.558 solo nei primi sei mesi di quest'anno. La permanenza media, che ha battuto il record negativo lo scorso anno con 18,9 giorni, da gennaio a giugno 2017 e' tornata a diminuire leggermente a 16,9 giorni di media. Nella prima meta' dell'anno ci sono stati inoltre 4.367 trasferimenti, 820 allontanamenti volontari e 396 tra rinunce di accoglienza, espulsioni e decadenze. Nel 2017 sono arrivati in via Mattei 5.569 uomini e 989 donne, l'eta' prevalente e' 18-25 anni (ben 4.190 persone). La nazionalita' piu' diffusa? Quest'anno e' davanti la Nigeria con 1.219 persone, seguono Bangladesh con 958, Costa d'Avorio (611), Guinea (559) e Senegal (469). E' la fotografia scattata dal dossier statistico immigrazione presentato oggi in tutta Italia e anche a Bologna, nella sede di Lai Momo in via Boldrini.
In Emilia-Romagna, come riporta il dossier, sono accolti attualmente 14.510 migranti, di cui 13.213 nei centri di accoglienza Cas e 1.297 nelle sistemazioni Sprar. Il dettaglio per provincia vede in testa Bologna con 2.435 richiedenti asilo, seguono nell'ordine Modena (2.087), Reggio Emilia (1.945), Parma (1.790), Ravenna (1.482), Ferrara (1.349), Piacenza (1.175), Forli'-Cesena (1.164) e Rimini (1.083). In tutto la regione ospita il 7% di tutti i profughi sbarcati in Italia. Tra agosto a settembre si e' registrato un primo calo delle presenze nei Cas: erano 14.186 il 2 agosto scorso. Migliora, inoltre, la distribuzione dei migranti: se a giugno 2016 erano circa 180 i Comuni emiliano-romagnoli ad accogliere, questi sono saliti a 235 nel marzo di quest'anno (70% del totale) per raggiungere i 255 a giugno (76%) e superare la quota dell'81% a fine settembre (270 Comuni).
Un dato (quello dei Comuni che accolgono i migranti) "non scontato", sottolinea durante la presentazione del rapporto Andrea Facchini del servizio Politiche per l'integrazione sociale della Regione Emilia-Romagna. Ha dato dunque i suoi frutti l'appello ai Comuni (non tutti piccolissimi) che fin qui hanno accolto meno. Resta tuttavia ancora quasi un 20% di municipi che non toccati dall'accoglienza migranti. La diffusione ha fatto calare pero' il rapporto strutture-persone che lo scorso anno e' stato pari a 11, il piu' basso d'Italia dopo l'Umbria. Nel dossier presentato oggi anche gli ultimi dati sugli stranieri residenti, abbontantemente piu' di mezzo milione (531.028 all'1 gennaio di quest'anno) in Emilia-Romagna, la regione con la piu' alta incidenza degli stranieri sulla popolazione in Italia. L'incidenza maggiore in Regione e' in Emilia: Piacenza ha il 14%, Parma il 13,5% e Reggio il 12,3%.
La comunita' piu' numerosa resta quella rumena con 89.000 residenti, seguono marocchini, albanesi, ucraini, cinesi e moldavi. I 25.000 stranieri dell'Emilia-Romagna che hanno acquisito la cittadinanza italiana lo scorso anno, gli oltre 85.000 minorenni residenti e i 45.000 bambini da 0 a 6 anni presenti in Emilia-Romagna parlano insieme al buon ritmo dei ricongiungimenti di un fenomeno che ha una certa stabilita'. Facchini non ha dubbi: gli stranieri "stanno mettendo radici in questa regione". Quanto alla 'paga', pero', di strada da fare ce n'e' ancora tanta, anche nella regione col piu' alto numero di stranieri lavoratori (248.000, oltre il 13% degli occupati). Uno straniero, spiega uno degli autori del dossier, Andrea Stuppini, percepisce in media 1.067 euro al mese contro i 1.412 di un italiano. Dunque "versano meno ma ricevono ancora meno in termini di welfare, visto che in Italia questo e' rivolto particolarmente agli anziani". (DIRE)