26 febbraio 2016 ore: 11:52
Immigrazione

Migranti, la Croce Rossa li aiuta a ritrovare i familiari dopo lo sbarco

Protocollo d'intesa firmato con la prefettura di Trapani. Tra gli obiettivi anche la formazione sul diritto internazionale umanitario alle forze dell'ordine e a tutti quegli enti che si occupano di immigrazione
Sbarco a Palermo giugno 2015 - 4 (CRI Croce rossa italiana)

PALERMO - Favorire i ricongiungimenti familiari dei migranti e formare nello stesso tempo, direttamente sul campo, in materia di diritto internazionale umanitario, le forze dell'ordine. Sono questi i due obiettivi principali del protocollo d'intesa tra il prefetto di Trapani Leopoldo Falco e la presidente del comitato provinciale della Croce Rossa di Trapani Laura Rizzello. Il movimento internazionale di Croce Rossa per mandato istituzionale, svolge, infatti, l'attività finalizzata ai ricongiungimenti familiari, in applicazione dei principi legislativi fondati sulle norme di diritto internazionale. Il servizio di “Ricongiungimento dei legami familiari”ovvero il “Restoring family links”, curato in rete con gli organismi nazionali e internazionali della Croce Rossa e con le istituzioni, è finalizzato principalmente a garantire i contatti tra coloro che migrano e le loro famiglie d’origine per favorire la ricostruzione dei legami familiari dei migranti che transitano nell'hotspot ma che sono presenti anche nei centri di accoglienza per minori e adulti. 

"E' sicuramente un bel passo avanti - sottolinea il prefetto di Trapani Leopoldo Falco - perché Croce Rossa continua ad avere, come ha sempre fatto fin dall'inizio del mio insediamento, un ruolo fondamentale e straordinario nel rispondere a tutte le emergenze che riguardano i migranti. Sono grato, pertanto, a Croce Rossa perché si tratta di volontari in grado di assumersi responsabilità enormi in situazioni difficili con uno spirito di grandissima serietà in tutti i campi dove operano mettendosi a servizio degli altri". Attualmente, arrivati dai recenti sbarchi avvenuti rispettivamente ad Augusta e Pozzallo, sono presenti nell'hotspot di Milo, 381 migranti (150 da Augusta e 231 da Pozzallo). "Nel rispetto naturalmente di tutte le altre competenze legate alla presenza delle altre organizzazioni internazionali - continua il prefetto Falco -, se pensiamo per esempio all'hotspot di Milo, protocolli come questo rendono ancora più efficace quest'attività di Croce Rossa in una prospettiva di miglioramento di tutto il sistema complesso che riguarda l'accoglienza dei migranti. Con i foto-segnalamenti dei migranti in transito negli hotspot già è presente, infatti, una banca dati centralizzata di tutti gi arrivi che faciliterà, sicuramente anche il servizio di Croce Rossa". 

"'Restoring family links' è un lavoro silenzioso e delicato che richiede attenzione, pazienza e costanza se si vuole raggiungere l'obiettivo. In pratica ci impegniamo a dare notizie a quelle persone che cercano i propri parenti che sono in Italia o in altri paesi europei - spiega Laura Rizzello, presidente del Comitato provinciale della Croce Rossa di Trapani con trent'anni di esperienza sul campo -. Dopo avere ricevuto la segnalazione, parte tutta un'attività di ricerca e di ricostruzione capillare del percorso e del viaggio della persona migrante che vuole mettersi in contatto con i familiari". La documentazione anagrafica della persona che cerca il familiare viene inviata a Roma in una banca dati internazionale che viene continuamente aggiornata. "Si cerca di risalire, in questo modo, al viaggio del migrante che magari dal suo paese d'origine era partito con un fratello o un altro familiare - continua Laura Rizzello - da cui poi per motivi vari è stato separato. C'è sicuramente il desiderio forte di sapere se sia intanto vivo o morto. Può anche capitare che, in fase di soccorso, due migranti parenti siano stati salvati da navi diverse e arrivino anche in porti e centri diversi. Si tratta, comunque di un delicatissimo lavoro di ricostruzione, con tempi diversi, ma che riesce alla fine a dare i suoi risultati. Quello che ci interessa è anche che tra i migranti stessi ci possa essere su questo servizio una sorta di passaparola affinchè sappiano che esiste questa importante possibilità di ritrovare i propri familiari". 

Inoltre il protocollo prevede, come compito istituzionale, anche la formazione sul diritto internazionale umanitario alle forze dell'ordine, alle forze armate e a tutti quegli enti che si occupano di immigrazione. "L'idea fondamentale di Croce Rossa - spiega ancora Laura Rizzello - è quella che, maggiore è l'informazione migliore sarà l'approccio nei confronti dei migranti in transito nel nostro territorio. Croce Rossa, per quanto sia autonoma e indipendente, è comunque ausiliaria dei pubblici poteri anche nell'ambito formativo". Il comitato provinciale della Crocerossa di Trapani è composto da circa 300 volontari, una trentina sono gli operatori, opportunamente formati in materia di immigrazione, che si dedicheranno ai servizi previsti dalla convenzione. 

Il servizio "Restoring family links" rientra anche nell'ambito delle attività previste nel progetto pilota “Safe Point”, attivato, recentemente sempre a Trapani, due volte alla settimana nella zona della stazione ferroviaria. Si tratta di una postazione, dove il martedì mattina e il giovedì pomeriggio, gli operatori volontari cercano di provvedere ai bisogni essenziali e primari dei migranti con la distribuzione di beni di prima necessità ma anche con informazioni e orientamento utile per l’accesso ai servizi di assistenza sanitaria, di alfabetizzazione e di socialità. (set)

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