8 settembre 2016 ore: 09:30
Immigrazione

Migranti, la denuncia di Oxfam: ogni giorno scompaiono 28 minori soli

Presentato il nuovo rapporto “Grandi speranze alla deriva”: raddoppiato nel 2016 il numero di bambini migranti e rifugiati arrivati soli in Europa attraverso l’Italia. Sono 5.222 i minori non accompagnati dichiarati “scomparsi” nei primi 6 mesi del 2016
Luigi Baldelli per Oxfam Migranti minori scomparsi Oxfam 1

"Controluce", foto di Luigi Baldelli per Oxfam

"Controluce", foto di Luigi Baldelli per Oxfam
Minori scomparsi Oxfam 1

- ROMA - E’ raddoppiato il numero di bambini migranti e rifugiati arrivati soli quest’anno in Europa attraverso l’Italia e, ogni giorno, 28 “scompaiono” a causa di un "sistema inefficace e inadeguato”. Lo denuncia il nuovo rapporto di Oxfam “Grandi speranze alla deriva”,diffuso oggi. “Molti di loro – spiegano gli osservatori - si ritrovano confinati per un tempo indeterminato in centri da cui non possono uscire, costretti a vivere in alloggi inadeguati e insicuri, senza informazioni sui loro diritti. Altri hanno parenti in altri paesi europei e non vogliono fermarsi in Italia. Inevitabili le conseguenze. In diversi fuggono dai centri di accoglienza e si ritrovano a vivere per strada, trovandosi così esposti a rischi ancora maggiori”. Un quadro che “mette in evidenza l’inadeguatezza dell’approccio europeo e italiano al fenomeno migratorio”.

Secondo l’Unhcr il 15% di tutti i migranti arrivati in Italia è rappresentato da bambini e ragazzi che viaggiano soli: alla fine di luglio erano ben 13.705 i minori non accompagnati sbarcati in Italia, un numero maggiore del totale di quelli arrivati nel 2015 (12.360 bambini). Dopo la chiusura della rotta dei Balcani occidentali e l’accordo tra l’Unione Europea e la Turchia, infatti, l’Italia si è ritrovata ancora una volta ad essere il principale punto di accesso per i migranti diretti in Europa e molti di loro sono minori arrivati da soli

“Nonostante l’impegno della società civile e di molti comuni e regioni, il sistema di accoglienza italiano appare ancora inadeguato a tutelare i bambini non accompagnati e i loro diritti. – scrivono gli osservatori - I centri hotspot, ad esempio, realizzati dall’Unione europea e dalle autorità italiane per registrare i nuovi arrivi e velocizzare le procedure di respingimento ed espulsione, si trovano in una condizione cronica di sovraffollamento e non offrono servizi adeguati, nemmeno dal punto di vista igienico-sanitario. Già, perché mentre il soggiorno massimo negli hotspot dovrebbe durare 48-72 ore, molti ragazzi finiscono per rimanere bloccati per settimane, spesso senza potersi cambiare i vestiti (nemmeno la biancheria intima) e senza poter chiamare la loro famiglia a casa o i parenti in Europa”. 

"Parti", foto di Luigi Baldelli per Oxfam
Migranti minori scomparsi Oxfam 2

Oltre 5 mila i minori soli “scomparsi” nei primi 6 mesi dell’anno. Sono 5.222 i minori non accompagnati dichiarati “scomparsi”, essendo scappati dai centri d’accoglienza per continuare il loro viaggio e raggiungere altri paesi europei. “Ragazzi che diventano così invisibili, uscendo dai radar della legge, e diventando conseguentemente ancor più vulnerabili a fenomeni di violenza e sfruttamento”. Ma, prosegue il rapporto, “se la situazione dei bambini è particolarmente critica, quella di coloro che compiono 18 anni non lo è di meno. Molti vengono semplicemente cacciati dai centri in cui soggiornavano, finendo così anche loro in mezzo a una strada”.

Oxfam chiede  alle autorità italiane e ai partner europei di intervenire immediatamente per garantire ai minori non accompagnati alloggi adeguati e sicuri e il supporto di cui necessitano per poter vivere in modo dignitoso. “La drammatica situazione a cui sono sottoposti i minori non accompagnati in Italia mostra chiaramente l’incapacità dei governi europei e delle autorità italiane di proteggere i bambini che arrivano in cerca di sicurezza e dignità.  – spiega la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti - Dimostrando ancora una volta il fallimento dell’approccio europeo che affida le responsabilità di gestione di una frontiera comune soltanto a pochi paesi. L’Europa deve restare unita nell’accogliere le persone che fuggono da conflitti, persecuzioni e da situazioni divenute ormai insostenibili”. 

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