Migranti, la prefettura di Roma: “Dalle strutture religiose nessuna offerta”
ROMA - Requisire strutture religiose per l'accoglienza degli immigrati? Quella del prefetto di Roma Franco Gabrielli "è stata una provocazione: stiamo cercando circa 200 posti per gli Hub (centri di primissima accoglienza e di smistamento, ndr), ma ad oggi c'è solo un campeggio nel XV municipio gestito dalla Croce rossa con 80 posti disponibili solo fino a fine maggio". E' quanto spiega a Redattore sociale il prefetto vicario di Roma, Clara Vaccaro, chiarendo le dichiarazioni del prefetto rilasciate durante una visita al III municipio di Roma in cui ipotizza la requisizione degli immobili. Una "provocazione" che mette in luce la non facile gestione della prima accoglienza a Roma nel dopo Mafia Capitale e con l’arrivo del Giubileo, tra le difficoltà di reperire posti, gestire territori già gravati e arrivi imminenti.
Nel 2014, la prima accoglienza romana poteva contare su circa 2.700 posti, tra il Cara di Castelnuovo di porto (circa 800 posti) e altri centri di accoglienza straordinari, sia in città che in provincia. Il bando dello scorso anno, però, è terminato a dicembre 2014 e dopo qualche proroga, a febbraio 2015 è arrivato il nuovo che chiede di reperire circa 3.100 posti in tutta la provincia di Roma. Tuttavia, a qualche giorno dalla chiusura del bando emergono già le prime difficoltà e sembra che i numeri ad oggi raccolti potrebbero non soddisfare la richiesta di posti.
Un bando "molto articolato - spiega Vaccaro - che andava un po' oltre la prima accoglienza, perché abbiamo chiesto di dare un po’ di più a queste persone soprattutto sull'integrazione che, secondo noi, garantisce anche una maggiore serenità sui territori". Un bando "diviso in lotti che raggruppavano municipi - spiega Vaccaro -, cercando di andare ad alleggerire i municipi IV, V e VI che sono più gravati da diverse situazioni. Tuttavia, non abbiamo riempito tutti i lotti. Con questo nuovo bando cercheremo di svuotare i municipi più appesantiti in modo che per ogni municipio ci sia massimo un centro, ma non li abbiamo coperti tutti. Purtroppo non abbiamo trovato strutture dappertutto. Ancora non sappiamo quanti sono di preciso i posti scoperti, perché stiamo girando da ieri tutte le strutture proposte per vedere quali scartare. Un piano definitivo ancora non ce le abbiamo".
Una situazione difficile che ha spinto la prefettura a lanciare un appello in primo luogo ai comuni della provincia, affinché possano fare la propria parte. "Ieri abbiamo pensato di accogliere l'indicazione del ministero dell'Interno e di fare una lettera rivolta a tutti i sindaci della provincia - spiega Vaccaro -, dicendo loro che è un dovere di solidarietà. Se mando piccoli gruppi in ogni comune faccio un servizio migliore, sia per gli immigrati che per il territorio. Ai comuni della provincia che non sono già coinvolti (ad oggi sono 15) abbiamo chiesto di fare uno sforzo. Speriamo che gli altri comuni si facciano sentire. Altrimenti, alla fine dovremmo requisire". A pesare sull'ultimo bando, anche l’imminente Giubileo. "In questa seconda fase in cui il bando precedente è scaduto e abbiamo dovuto rifare la gara - spiega Vaccaro - anche le solite associazioni che fanno da sempre questo di mestiere trovano difficoltà a reperire alloggi perché alcuni iniziano a non darli più, si tirano indietro. Sia perché ci sono difficoltà sul territorio con i cittadini, sia perché c'è il Giubileo. Qualcuno ce l'ha detto apertamente".
Ora l’urgenza è quella di creare degli Hub che vadano ad affiancare e poi sostituire quello della Croce rossa e che abbia una disponibilità di circa 100 posti per struttura. "Si tratta di luoghi di passaggio per accudire i migranti e capire dove poterli accogliere meglio - spiega Vaccaro -. Ci siamo rivolti anche agli organismi religiosi, ai conventi non usati. Paghiamo, questo è chiaro, ma ci meravigliamo che non ci sia stato offerto nulla". Nessuna risposta neanche dopo la "provocazione" di Gabrielli. "Siamo in contatto col comune di Roma e abbiamo messo bandi dappertutto, non sappiamo più cosa fare - aggiunge Vaccaro -. Mi aspettavo che stamattina, dopo la dichiarazione del prefetto, arrivasse qualche telefonata per dirci "noi ci siamo" e invece non ha chiamato nessuno".
Nonostante il silenzio, però, la prefettura rilancia: "Saremmo felicissimi se ci fossero strutture religiose disposte ad accogliere queste persone nel momento iniziale - chiarisce Vaccaro -. Si tratta del momento più delicato, mentre cerchiamo soluzioni migliori dove sistemarli, in modo che quando arrivano non trovino delle tende. La nostra richiesta di un hub c'è ancora, il bando è lì. Stiamo cercando queste strutture perché ci consentiranno di poter trovare altri posti e rispondere alle chiamate di urgenza che arrivano dalle altre prefetture. L'appello a darci una mano lo rivolgiamo a tutti". (ga)