Migranti, la relatrice Ue: cancellare il concetto di primo Paese d'ingresso
ROMA - "Abbiamo cancellato il concetto di primo Paese di ingresso". Cosi' l'eurodeputata svedese Cecilia Wikstrom, relatrice per la riforma del regolamento di Dublino, ha presentato oggi a Strasburgo il lavoro svolto fino ad ora.
Di fatto, come ha spiegato Wikstrom, il sistema sara' organizzato in base a quote stabilite per ogni Stato membro. Una volta che i primi Paesi di ingresso avranno raggiunto tale tetto - tra i 60mila e i 70mila per l'Italia - scattera' il meccanismo automatico di ricollocamenti in altri Paesi dell'Unione, in base a un meccanismo di ridistribuzione computerizzato. Cosi', al primo Paese di ingresso restera' il solo compito di registrare in Eurodac i migranti appena arrivati prima che vengano ricollocati. A quel punto le procedure di controllo di chi ha diritto all'asilo e alla protezione internazionale scatteranno nello Stato membro in cui il migrante e' stato ricollocato. In seguito, a rimanere sul suolo europeo una volta svolte tutte le procedure saranno quelli che avranno diritto all'asilo e alla protezione internazionale, fino al raggiungimento della quota.
"E' un testo miracoloso - ha detto Wikstrom - se confrontato con il sistema attuale e con il testo che ci e' arrivato dalla Commissione Europea. Trovare l'accordo non e' facile, ma abbiamo raggiunto una posizione comune gia' nella Commissione liberta' civili del Parlamento".
L'intenzione della parlamentare del gruppo dei Liberali e democratici europei (Alde) e' arrivare al voto in Commissione liberta' civili (Libe) del Parlamento europeo per il 19 ottobre e, successivamente, di portare il testo in una seduta plenaria del Parlamento prima di Natale. A quel punto, il Parlamento europeo avra' dato il suo avallo alla riforma cosi' che potra' essere dibattuta con Commissione e Consiglio europeo. (DIRE)