Migranti, le Acli milanesi scendono in campo contro il "vento dell'intolleranza"
MILANO - Le Acli di Milano hanno deciso di navigare controvento. Contro quel vento che vede l'immigrazione solo come un problema e un pericolo. Contro coloro che urlano "Prima gli italiani" o promettono "rimpatri ed espulsioni" come uno dei punti fondamentali di un eventuale governo giallo-verde. E hanno approvato un documento, dal titolo appunto "Controvento: costruire una società aperta e solidale", in cui indicano come "una priorità per le Acli milanesi" quella di "sconfiggere ogni giorno con il nostro fare ed il nostro testimoniare la prospettiva di un continente chiuso, ripiegato su se stesso, un continente fortezza".
Per gli aclisti una "convivialità delle differenze" è possibile, anche se ammettono che "non è affatto né facile né scontato e non può partire da un atteggiamento intransigente nei confronti di chi, italiano o europeo, vive reali condizioni di disagio personale o sociale o peggio ancora di reale guerra tra poveri, così come non dobbiamo né sottovalutare né tacciare come razzismo il sentimento di insicurezza (anche non fondata) nei confronti degli stranieri". Dunque ideali alti e concretezza nella vita quotidiana. "Ci troviamo in una situazione singolare - sottolinea Paolo Petracca, presidente delle Acli milanesi - : mentre come associazione ci stiamo impegnano per una cultura della una giustizia sociale senza confini che non separa italiani e migranti, la società italiana va in un'altra direzione. Per noi è inaccettabile che si faccia una distinzione tra i poveri sulla base del passaporto. I poveri sono poveri e di loro bisogna occuparsi in quanto tali".
Per sottolineare l'importanza che le Acli milanesi danno a questo tema, il consiglio provinciale ha nominato un referente per l'immigrazione nell'ufficio di presidenza. Si tratta di Amalia Fumagalli, classe '55 e aclista dai primi anni '70. Sposata, tre figli, insegnante di geografia dal 1979 al 2017, è stata responsabile per molti anni del progetto di accoglienza degli studenti stranieri. Dal 1995 al 1999 è stata sindaco del Comune di Novate. Ha continuato a partecipare alla vita politica come consigliera comunale dal 1999 al 2004. È presidente del Circolo ACLI di Novate Milanese e dal 2004 è nel consiglio Provinciale e dal 2012 è nella presidenza.
Nel lungo documento le Acli ricordano quanto stanno già facendo per favorire la creazione di una società solidale e giusta, in cui ciascuno possa vivere bene. Dai patronati diffusi in tutti i comuni agli uffici di "Acli colf" che aiutano sia le badanti che le famiglie con un anziano da far accudire. Ci sono poi le scuole di italiano dei circoli e i numerosi incontri organizzati per confrontarsi e informarsi sui temi dell'integrazione o sugli scenari internazionali, che spesso sono all'origine del fenomeno migratorio. La formazione professionale dell'Enaip e le cooperative sociali sono gli strumenti principali con cui le Acli aiutano centinaia di ragazzi, italiani o di ogni altra origine, a costruirsi un futuro nel mondo del lavoro. Il documento ricorda poi l'impegno dell'Unione sportiva e dell'Ipsia (Istituto pace sviluppo innovazione), quest'ultima impegnata in diversi progetti di pace e cooperazione. "Per questo il nostro costruire insieme con tutti (nativi e migranti) deve essere sempre di più un unico multiforme impegno per la giustizia sociale, solo antidoto all’aumento delle disuguaglianze e sola risposta capace di vincere le pulsioni autoritarie, populiste e nazionaliste". Il documento è scaricabile dal sito delle Acli. (dp)