5 dicembre 2017 ore: 13:07
Immigrazione

Migranti: le fondazioni Ismu, Bracco e Cariplo premiano le buone pratiche di accoglienza

Tre i riconoscimenti assegnati. Alla cooperativa Nazarhet di Cremona per "l'affido potenziato", che coinvolge numerose famiglie nell'accoglienza in casa di minori stranieri non accompagnati. A Roberta Lo Bianco, una delle prime in Italia ad essere nominata "tutore volontario". E ad Avsi per il percorso di formazione "Cucinare per ricominciare"
Accoglienza, mani di migranti - SITO NUOVO

MILANO - In Italia ci sono persone che quotidianamente, senza clamore, contribuiscono all'accoglienza dei migranti. Non sono degli addetti ai lavori, ossia operatori delle cooperative o delle associazioni, ma singoli o famiglie che scelgono di aprire la porta di casa a chi ha più bisogno. Come le famiglie che aderiscono al progetto di "affido potenziato" della cooperativa Nazareth di Cremona. La cooperativa si occupa di minori stranieri non accompagnati, che non vengono alloggiati in comunità ma accolti in casa dalle famiglie. Durante il giorno i ragazzi frequentano il centro Giona, gestito dalla cooperativa, in cui seguono corsi di formazione professionale e un percorso che li aiuta a trovare lavoro. Terminata la giornata di studio o lavoro, tornano poi in famiglia. Dal 2008 ad oggi sono ben 650 i minori così accolti. Uno di questi, Ahmed (accolto in una famiglia egiziana), una volta diventato maggiorenne e trovato lavoro, si è messo a disposizione per accogliere altri due minori stranieri non accompagnati: un modo per restituire quanto aveva ricevuto. Per questo suo progetto innovativo, la Cooperativa Nazareth (e idealmente tutte le famiglie che hanno finora accolto i minori) è stata premiata oggi a Milano, durante la presentazione del Rapporto sull'immigrazione (vedi lancio precedente), dalla Fondazione Ismu, in collaborazione con la fondazione Bracco. Stesso riconoscimento è stato assegnato alla ong Avsi, che ha invece portato avanti "Cucinare per ricominciare", percorso di accoglienza, integrazione e formazione professionale per richiedenti asilo e rifugiati.

Il premio Fondazione Cariplo è stato invece assegnato a Roberta Lo Bianco, 34enne di Palermo, tra le prime in Italia ad essere stata nominata "tutore volontario" per minori stranieri non accompagnati. La legge n.47 del 2017, che regola l'accoglienza dei minori stranieri che arrivano in Italia da soli, ha infatti istituito questo tipo di figura di volontario, che ha il compito di tutelare i diritti del minore che gli è stato assegnato e di aiutarlo a risolvere eventuali problemi. Roberta ha finora preso in carico tre adolescenti due diciassettenni originari della Nigeria e del Gambia e un quindicenne della Guinea Conakry. Li ha aiutati nelle pratiche burocratiche e legali, si è premurata che frequentassero corsi di formazione e che potessero partecipare anche ad attività aggregative o sportive. "Da quando svolgo questo ruolo ho capito quanto sia importante per questi ragazzi avere un punto di riferimento -racconta Roberta-. Tra me e loro si è creato un legame molto stretto: ci sentiamo quasi ogni giorno al telefono e quando hanno un problema si rivolgono a me per chiedermi consiglio. È un'esperienza che mi sta insegnando molto e il loro affetto mi arricchisce ogni giorno di più". 

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