13 marzo 2017 ore: 15:37
Immigrazione

Migranti, Legacoopsociali: no al ruolo di pubblico ufficiale per gli operatori sociali

Una Carta per la buona accoglienza delle persone migranti che fa riferimento alle Linee Guida e al Manuale Operativo SPRAR prevedendo "il superamento del sistema duale con l'assorbimento graduale nel sistema Sprar, come processo di accreditamento...
Migranti in fila per strada

Una Carta per la buona accoglienza delle persone migranti che fa riferimento alle Linee Guida e al Manuale Operativo Sprar prevedendo "il superamento del sistema duale con l'assorbimento graduale nel sistema Sprar come processo di accreditamento permanente sulla base di una procedura selettiva e rigorosa dei progetti". A dichiarare il proprio impegno con la carta presentata dal ministero dell'Interno - Dipartimento per le Liberta' Civili e l'Immigrazione, Anci - Associazione Nazionale Comuni d'Italia e Alleanza Cooperative Sociali Italiane il 18 maggio 2016, e' Legacoopsociali nazionale.

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (GU n. 40 del 17-02-2017) del Decreto Legge 17 febbraio 2017, n. 13 "Disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonche' per il contrasto dell'immigrazione illegale", nella nota di Legacoopsociali nazionale si ribadisce quanto segue:

"Legacoopsociali nazionale esprime piena contrarieta' a quanto enunciato al Capo II Misure per la semplificazione e l'efficienza delle procedure innanzi alle Commissioni territoriali, Art. 6 Modifiche al decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25 ", 1 a) 3-septies: "Nello svolgimento delle operazioni di notificazione di cui al comma 3-ter, il responsabile del centro o della struttura e' considerato pubblico ufficiale ad ogni effetto di legge".

Nella Carta ci si riferisce al ruolo della cooperazione sociale, chiamata "a supportare i processi di accoglienza e integrazione", quale medium tra le istituzioni governative e locali, la societa' ospitante e il migrante al fine di far cogliere "le opportunita' e i doveri che possono derivare da questa interazione, in un circuito virtuoso tra diritti da tutelare e utilita' sociali da condividere".

Si tratta di un rapporto di terzieta' a garanzia e tutela dei diritti dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, beneficiari dei servizi di accoglienza e assistenza, delle istanze della comunita' locale e, da ultimo, dei processi di inclusione sociale. Pertanto attribuire al cooperatore sociale il ruolo e la funzione di pubblico ufficiale significa operare una sovrapposizione impropria in termini di opportunita' poiche' lesiva della relazione fiduciaria fondante l'efficacia dell'agire sociale che deve operare in un'ottica di "sensibilizzazione bidirezionale migrante - societa' ospitante", assicurando al primo la necessaria equidistanza dalle istituzioni funzionale all'esercizio della propria cittadinanza attiva nella comunita' locale.

Legacoopsociali nazionale, in accordo con quanto dichiarato da Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione), esprime, altresi', piena contrarieta' a quanto enunciato al Capo III "Misure per l'accelerazione delle procedure di identificazione e per la definizione della posizione giuridica dei cittadini di Paesi non appartenenti all'Unione europea nonche' per il contrasto dell'immigrazione illegale e del traffico di migranti", Art. 19 "Disposizioni urgenti per assicurare l'effettivita' delle espulsioni e il potenziamento dei centri di permanenza per i rimpatri" ovvero all'istituzione e all'ampliamento della rete dei Centri di Permanenza per i Rimpatri (gia' Centri di Identificazione e Espulsione) tramite la distribuzione delle strutture sul territorio nazionale, cosi' come a ogni tipo di azione o di provvedimento che determini l'incremento di provvedimenti amministrativi di espulsione caratterizzati da automatismo e da assenza di adeguata valutazione delle situazioni individuali a partire dalla presa d'atto degli esiti fallimentari della pregressa esperienza dei Centri di Identificazione e Espulsione, in termini di condizioni umane degradanti, costi elevati, numero limitato di stranieri rimpatriati.

Da parte di Legacoopsociali nazionale si auspica la riforma delle norme legislative in vigore (TU immigrazione emanato con d.lgs. 286/98 modificato dalla L. 189/02) che producono, inevitabilmente, irregolarita' negli ingressi e nei soggiorni. Legacoopsociali nazionale "attende, altresi', l'avvio di un tavolo di concertazione tra gli enti firmatari della Carta a livello nazionale affinche' i processi di accoglienza e di integrazione ivi enunciati possano trovare piena attuazione". (DIRE)

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