Migranti, Mogherini: "L’Ue ha capito l’urgenza". Ma le quote dividono
BRUXELLES - "Davanti a un'emergenza drammatica l'Europa ha finalmente capito l'urgenza e ha compiuto passi da gigante". Lo ha detto l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini, commentando il lancio dell'agenda europea sulla migrazione. "Dividere le responsabilità in Europa - ha continuato Mogherini - significa acquistare credibilità. La collaborazione con l'Onu è essenziale se vogliamo risolvere il problema". Mogherini ha indicato che "finalmente arriva una risposta europea e si tratta di una risposta globale che affronta tutti gli aspetti del problema, procedendo in modo integrato e coordinato". Tra i provvedimenti adottati c'è "il rafforzamento della missione civile in Nigeria. Dobbiamo affrontare il tema dell'immigrazione anche prima che le persone arrivino in Libia. Dobbiamo irrobustire l'impegno con i Paesi di origine dei migranti". È l'unico modo, secondo Mogherini "per riuscire a combattere le cause alla radice dell'emergenza sconfiggendo le organizzazioni criminali e aiutando i migranti a scappare dalle loro mani".
Secondo il Guardian, la nuova strategia europea "punta principalmente a interventi aerei e navali nel Mediterraneo e nelle acque territoriali libiche". Inoltre, aggiunge il giornale britannico che "operazioni di terra in Libia potrebbero essere necessarie". La Mogherini non ha esitato a smentire questa ipotesi. "Non stiamo programmando alcuna operazione di terra in Libia. Stiamo preparando un'operazione navale, la discuteremo nel dettaglio lunedì con i ministri degli esteri e della difesa di tutti e 28 gli Stati membri. Vorrei precisare - ha continuato l'Alto rappresentante Ue - che stiamo preparando un'operazione in un quadro di legalità internazionale. Per questo ne abbiamo discusso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e per questo gli Stati Membri europei stanno lavorando a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza".
OPPOSIZIONE ALLE QUOTE - E mentre a Bruxelles il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker ha segnalato: "Metteremo in atto un sistema di quote. Dobbiamo essere più solidali tra di noi", Repubblica ceca e Slovacchia hanno confermato, durante un vertice tra i due governi, la loro opposizione all'introduzione proprio delle quote obbligatorie per l'accoglienza dei migranti nell'Unione europea. "Per principio respingo qualsiasi politica delle quote", ha detto il premier slovacco Fico, lasciando intendere che a suo modo di vedere ogni atteggiamento dell'Ue debba focalizzarsi sulla volontarietà rispettando quanto deciso da ogni singolo Paese. Secondo il premier slovacco Sobotka le quote obbligatorie rappresentano "un'accelerazione forzata di tutto il processo che potrebbe danneggiare il dibattito sulla migrazione". Nel 2014 la Repubblica ceca ha dato asilo a 765 persone (numero esiguo considerando quelle di Germania, 47555 e Svezia, 33025) provenienti in maggior parte da Siria, Cuba e Ucraina. Mentre in Slovacchia la cifra ammonta a 175.
"Non un singolo rifugiato o migrante intercettato in mare sarà respinto contro la sua volontà", ha detto Mogherini. Di parere opposto è il ministro degli interni inglese, Theresa May, secondo cui non deve essere fatto nulla per incoraggiare gli sbarchi. May si era già detta contraria all'introduzione delle quote obbligatorie per l'accoglienza dei migranti nell'Unione europea. (GdP).