Migranti morti in mare, don Zappolini: "Non possiamo stare al gioco dell’assuefazione"
don Armando Zappolini
ROMA - “Nessi, barbarie, barriere”: queste tre parole chiave tracceranno il percorso dell’assemblea biennale 2015 del Cnca, il Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza, che si apre a Spello domani e prosegue fino al 10 ottobre. Un programma ricco e articolato, con tante voci e relatori e oltre 250 iscritti, “segno che c’è ancora voglia di confrontarsi e di fermarsi a riflettere, che non siamo prigionieri del fare”, commenta don Armando Zappolini che del Cnca è presidente. Perché l’assemblea di Spello vuole essere, ancora una volta, “luogo di sguardo e di pensiero”, dove “si incrociano cantieri aperti tutto l’anno sull’uomo e sulle sue fragilità”.
Le tra parole del titolo sono tre moniti: a sapersi indignare, innanzitutto, di fronte alla barbarie, “perché sono morte già 3mila persone quest’anno nel mare e dobbiamo far sì che questo generi rabbia, schifo e crei scandalo – incalza Zappolini -. Non possiamo stare al gioco dell’assuefazione, non è più sopportabile che diventi normale l’innalzamento di un muro come in Ungheria, che sia normale che uomini, donne e bambini muoiano in mare per cercare condizioni di vita migliori. Serve uno scatto di dignità”. E poi nello spirito di Spello ci sono i nessi da trovare, le relazioni da cogliere per non essere complici della barbarie, i flussi e le correnti da mettere in circolo, muovere, mobilitare, rompere recinti in un tempo inedito e di transizione; abbattere le sponde. “Lo strumento con cui reagire a questa assuefazione sono propri i nessi, le relazioni da stabilire tra ciò che accade a livello ambientale-sociale-economico”.
Proprio per creare ponti e costruire nuovi modelli di sviluppo il Cnca va sul concreto: “Abbiamo convocato per fine ottobre l’esecutivo del Coordinamento ad Atene – riferisce don Armando Zappolini -, per guardare l’Europa da lì, spostando il punto di vista. Il mondo cambia a seconda di dove lo guardi. Lo dicevamo nel 2001 a Genova e sta accadendo: il liberismo e il sistema delle banche uccidono. Anche le parole del papa oggi sono molto chiare”. Ad Atene il Cnca porterà la propria esperienza di lavoro sulla strada e non solo: “Incontreremo ambulatori di periferia, il welfare dal basso e cercheremo di individuare, insieme alle tante realtà che conosceremo, nuovi modelli di sviluppo. Per poi collegare – prosegue il presidente del Cnca delineando nuovi scenari – reti, associazioni, e offrire anche possibilità di formazione presso di noi, mettendo a disposizione la nostra esperienza di comunità che si fanno carico delle fragilità. Organizzazioni come ‘Un ponte per’ e ‘Caritas’ ci faranno da sponda, e lavoreranno in questa direzione soprattutto i gruppi più frontalieri come la Puglia e l’Abruzzo”.
Dall’assemblea nazionale di Spello parte anche un’altra strada, quella che il 21-22 ottobre a Roma confluirà nell’assemblea sui migranti e sui modelli di accoglienza. “Vogliamo far lavorare le nostre intelligenze e produrre un pensiero differente per creare nuovi modelli di convivenza e costruire una visione globale e aperta” dice don Zappolini.
Le tre giornate di assemblea nel centro umbro ospiteranno due plenarie, tre cantieri, 40 relatori, tre ospiti straordinari ome Mauro Biani, Jacopo F e Sabina Guzzanti con la visione e il dibattito sul suo film “La trattativa”; è prevista la partecipazione di Daniel Placeres membro del Parlamento dell'Uruguay, operaio e dirigente sindacale (tra gli occupanti della fabbrica Cristalerias de Uruguay a seguito della chiusura da parte del proprietario, è stato tra i protagonisti della gestione che portò al recupero della fabbrica e all’autogestione da parte degli operai: oggi è senatore e vive accanto all’ex presidente dell’Uruguay José Pepe Mujica, in una fattoria alla periferia di Montevideo). Inoltre sono in programma interviste a specchio, mappe e percorsi, e non mancheranno visite al patrimonio culturale e museale di Spello e momenti di festa e comunità. (ep)