15 maggio 2015 ore: 14:07
Immigrazione

Migranti: nasce la Carta di Napoli per affrontare l’emergenza sbarchi

La carta si basa sulle considerazioni di operatori di tutta Europa. Sarà sottoposta alle istituzioni europee e al Governo nazionale, contiene indicazioni su come affrontare l’emergenza sbarchi nel Mar Mediterraneo
Sbarchi. Bambini in braccio con le mamme

NAPOLI - E' basata sulle considerazioni di operatori di tutta Europa, la  Carta di Napoli su come affrontare la migrazione nel mar Mediterraneo, che viene redatta oggi a chiusura di una cinque giorni di incontri sui flussi migratori organizzata dall’università l’Orientale. La Carta di Napoli  rende conto di quanto espresso dagli operatori di circa 250 organizzazioni nazionali ed europee che a vario titolo si occupano di immigrazione, che hanno dato la loro opinione attraverso un questionario somministrato dall’Orientale nell’ambito di un progetto europeo sul fenomeno. Alle loro idee su come affrontare la questione, si aggiungono quelle dei relatori degli incontri di questa settimana, tra cui figurano anche rappresentanti delle forze di Polizia impegnate nelle operazioni di soccorso ai migranti in mare (Capitaneria, Guardia di Finanza, Marina), armatori, esperti e accademici.

La Carta, necessariamente in inglese - The Charter of Naples: The Way Forward to Deal with Migration in the Mediterranean Sea – esprimerà soprattutto tre punti: conciliare esigenze securitarie e umanitarie per i migranti, rafforzare l’utilizzo delle tecnologie per la prevenzione del traffico di esseri umani nel Mediterraneo e accelerare le pratiche per i richiedenti asilo.  È incerto il numero dei profughi attualmente ospitati in Campania, che dovrebbero essere oltre 1500 a Napoli e oltre 2100 nella regione secondo l’ufficio immigrazione della Cgil. Si tratta di persone che restano in attesa di un destino per mesi, impossibilitate a lavorare mentre lo Stato paga. Basti pensare che solo per i 1400 profughi adulti ospiti a Napoli si spendono 50 mila euro al giorno. La Carta, che sarà sottoposta al Governo italiano e alle istituzioni europee, è una delle iniziative del “Centro di eccellenza Jean Monnet sui diritti dei migranti nel Mediterraneo”, diretto dal professor Giuseppe Cataldi, ordinario di Diritto internazionale all’Orientale ed esperto di diritto del mare e diritti dell’uomo, che mira a sviluppare studi, ricerche e attività di formazione nel settore delle migrazioni con particolare riferimento all’area mediterranea.  

“Quella dei richiedenti asilo - dice Cataldi - è una delle priorità che sottoporremo all’attenzione delle istituzioni nazionali ed europee. Restano per mesi sui nostri territori in attesa di una definizione, senza poter lavorare e senza avere diritti, diventando facile preda della criminalità organizzata. Ma parleremo anche dell’esigenza dello sviluppo di strumenti di rilevazione per prevenire il traffico dei migranti e della necessità che all’operazione Triton, basata sul controllo delle frontiere, si affianchino azioni di assistenza e soccorso in mare”. (ip)

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