Migranti. Naufragio nell'Egeo: si temono centinaia di vittime “un'ecatombe annunciata”
ROMA - Una nuova tragedia annunciata nel Mediterraneo. Un peschereccio, partito dalla Libia e diretto in Italia, è naufragato provocando decine di morti e dispersi. Secondo le prime notizie i migranti a bordo c’erano 700 persone. Per ora i corpi recuperati sono 60, mentre i sopravvissuti sono 104. Si temono moltissime vittime.
“Era stato avvistato e avvicinato giorni fa a largo della Grecia e non è stato soccorso né portato in salvo - denuncia in una nota il Centro Astalli -. A pochi giorni dal nuovo Patto UE per la migrazione e l’asilo, la vacua retorica securitaria e l’ipocrita propaganda emergono davanti al terribile naufragio in cui hanno perso la vita esseri umani in cerca di salvezza.Si continua a morire alle frontiere d’Europa perché: non vi è un’azione comune di ricerca e soccorso dei migranti ma si continuano a investire risorse sulla chiusura e l’esternalizzazione delle frontiere, facendo accordi con Paesi di transito illiberali e antidemocratici; manca la volontà degli Stati europei di istituire vie d’accesso legali e sicure per chi cerca protezione in Europa, unico vero strumento per contrastare il traffico e la tratta di esseri umani; non si ha il coraggio e l’intelligenza politica di varare un piano europeo per l’accoglienza e la redistribuzione di richiedenti asilo e rifugiati nei 27 Stati membri che superi il Regolamento di Dublino e che non sia gestito solo su base volontaria”.
“L’Europa continua a proteggere i confini e a difendersi da coloro che sono le vittime di un mondo ingiusto. Dovremmo aver imparato negli anni, ormai troppi, che non si fermano gli arrivi ostacolando le partenze, rendendo più difficoltosi i viaggi - sottolinea padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli -:L’unico risultato di queste politiche è l’aumento delle morti alle frontiere. La drammatica e cinica conclusione di questo agire è che di fatto riteniamo alcune vite sacrificabili. Un’ecatombe che l’Europa avrebbe potuto e dovuto evitare” Anche l’ong Medici senza frontiere si dice “scioccata e rattristata dalle notizie sul tragico naufragio”. “Siamo in contatto con le autorità competenti per vedere se e come possiamo fornire supporto ai sopravvissuti.