Migranti. Nave Alan Kurdi, esposto in procura contro il governo
ROMA - "E' stato presentato un esposto urgente contro il governo italiano alla procura di Agrigento per verificare le gravissime violazioni di leggi nazionali e convenzioni internazionali nel caso del blocco navale operato contro la Alan Kurdi con a bordo donne uomini e bambini al largo di Lampedusa". Lo annuncia Mediterranea Saving Humans nel corso dell'assemblea nazionale in corso al Macro Asilo di Roma.
L'esposto, che allega una corposa documentazione, è stato firmato questa mattina da Cecilia Strada, Filippo Miraglia (Arci), Francesca Chiavacci (Presidente nazionale Arci ) , Sandro Mezzadra (docente università Bologna) ed è stato curato dal Legal Team di Mediterranea".
Nave diretta a Malta. Intanto proprio la nave Alan Kurdi, della Ong tedesca Sea Eye, si sta dirigendo verso malta dopo il no dell'Italia allo sbarco dei compagni di tre donne, due mamme con i loro bambini e una donna in stato di gravidanza, dall'imbarcazione. Così, dopo uno stallo durato tutto il giorno davanti alle acque territoriali italiane (a 15 miglia da Lampedusa), la nave, "sfruttando una breve finestra meteo positiva" ha intrapreso il viaggio verso il Paese che ha garantito che i nuclei familiari dei migranti non saranno divisi.
La vicenda. L'isola di Lampedusa, infatti, sembrava poter essere la meta delle donne con i loro figli di 1 e 6 anni, e di una terza donna incinta, che erano state autorizzate a sbarcare dal Ministero dell'Interno. Ma le migranti non si sono volute separare dai propri mariti.
Dopo quanto accaduto, la Ong tedesca ha accusato il ministro dell'Interno Salvini di non aver " umiliato solo i naufraghi”, ma di “sfruttare tutto e tutti per ottenere il massimo vantaggio possibile da questa situazione". E temendo che non fosse possibile raggiungere una soluzione a breve, l'organizzazione ha scelto di fare rotta su Malta.
Salvini: "Nuova indagine? Io non cambio atteggiamento". Il ministro Salvini, da parte sua, è stato sibillino su Facebook, scrivendo: "Dietrofront, nave Ong diretta a Malta. Molto bene, in Italia non si passa. #portichiusi". E sull'esposto alla procure, poche ore dopo da Genova - a margine di una conferenza stampa - ha aggiunto: "Mi diceva un collega giornalista che la procura di Agrigento aprirà un fascicolo: possono aprire delle enciclopedie a mio carico, ma io non cambio assolutamente atteggiamento. I porti sono e rimangono chiusi e inibiti al traffico indesiderato".
E sulla questione Libia e sbarchi, ha aggiunto: "Che la guardia costiera libica sia in perfetta efficienza è interesse di tutti e, per quanto ci riguarda, abbiamo emesso delle direttive che inibiscono l'ingresso in acque territoriali a navi non gradite, potenzialmente pericolose per la nostra sicurezza nazionale. Infatti, mi sembra che anche l'ultima nave abbia deciso di andare da un'altra parte".
"Registriamo un -93% di arrivi dal mare rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - ha proseguito il vicepremier - andremo avanti così. Non sono preoccupato dal punto di vista degli sbarchi perché mi sembra che ormai si sia capito, anche nel resto del mondo, che in Italia non si arriva".
Respinto il 70% delle domande. "I numeri di cui siamo in possesso al Viminale ci dicono che, a fronte di una drastica riduzione del riconoscimento dello status di profugo con il 70% delle richieste che ormai vengono negate perché c'è gente che ci prende in giro, ci sono alcune centinaia di migliaia di persone che erano rimaste in Italia senza titolo e che hanno serenamente raggiunto i propri parenti in altri Paesi europei. La permanenza in Italia non è più conveniente. I dati saranno diffusi a breve e sono assolutamente oggettivi", ha aggiunto Salvini.
"È un dibattito semanticamente affascinante quello di un decreto che crea clandestini - ha proseguito il vicepremier - è un decreto che mette regole normali e di buon senso per rilasciare l'attestato di profugo, in fuga dalla guerra. Se, fino a ieri, si regalava la patente di profugo a chi non lo era, evidentemente non si applicava con rigore il buon senso e il rispetto per i profughi veri".