Migranti, Negro (Fcei): "Bene i corridoi umanitari, costruiamo ponti"
Roma - La risposta alle politiche Usa di chiusura delle frontiere e' che "come cristiani noi vogliamo invece costruire ponti". E' quanto ha detto questa mattina il pastore Luca Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, che con la Comunita' di Sant'Egidio era a Fiumicino per accogliere il gruppo di siriani giunto con il progetto dei corridoi umanitari. "Abbiamo appena celebrato la Settimana di preghiera per l'unita' dei cristiani il cui motto era 'L'amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione'. L'evento di oggi- ha osservato- ci spinge quindi verso l'accoglienza, verso l'apertura e il dialogo. Su questo abbiamo pregato, ma stiamo anche agendo. Continueremo a pregare e ad agire perche' in Europa non si costruiscano muri ma ponti".
Il pastore ha fatto notare come quello di questa mattina e' il sesto gruppo ad arrivare grazie ai corridoi umanitari. Il progetto oggi lancia un messaggio chiaro all'Europa e al mondo: "No ai viaggi della morte, sui barconi nel Mediterraneo, sotto i tir. Si' a un viaggio che possa essere fatto in tutta sicurezza. Sicurezza non solo per chi cerca rifugio ma anche per chi riceve.
La nostra speranza- ha aggiunto Luca Negro - e' che questo modello che si pone come l'unica alternativa possibile ai viaggi della morte, sia replicabile altrove". A questo proposito, il pastore plaude alla decisione presa dalla Conferenza episcopale italiana di promuovere i corridoi umanitari cosi' come all'iniziativa che presto partira' anche in Francia, grazie alla Comunita' di Sant'Egidio, alla Federazione protestante e alla Conferenza episcopale francese. (www.agensir.it)
(DIRE)