17 ottobre 2016 ore: 09:34
Economia

Migranti, nelle diocesi italiane attivate circa 20 mila accoglienze

I dati del rapporto di Caritas Italiana. A rispondere all’appello di Papa Francesco parrocchie, diocesi e comunità. Sono 12 mila le persone accolte in strutture convenzionate con le Prefetture. Altre 3 mila nelle parrocchie. Sono 407 le accoglienze attivate in 56 diocesi con il progetto “Rifugiato a casa mia”
Persone al centro ascolto Caritas

ROMA - Sono più di 20 mila i migranti accolti dalle diocesi italiane. A fare un punto sull’impegno della Chiesa in Italia per quanto riguarda il sistema di accoglienza è il Rapporto 2016 su povertà ed esclusione sociale in Italia “Vasi comunicanti” pubblicato oggi da Caritas italiana. L’appello di Papa Francesco di aprire le comunità all’accoglienza non è rimasto inascoltato. Alla rilevazione avviata dalla Conferenza episcopale italiana hanno risposto 164 diocesi su 220 e i numeri raccolti al 9 marzo 2016 parlano di circa 12 mila persone accolte in strutture convenzionate con le Prefetture-Cas (con fondi del ministero dell’Interno), quasi 4 mila persone accolte in strutture Sprar (sempre con fondi del Viminale), oltre 3 mila persone accolte nelle parrocchie (con fondi diocesani) e oltre 400 persone accolte in famiglia o con altre modalità di accoglienza (fondi privati o diocesani). “Le regioni ecclesiastiche col numero più elevato di accoglienze erano, nell’ordine, Lombardia, Triveneto, Piemonte, Val d’Aosta e Sicilia – spiega il rapporto -. La risposta delle Chiese locali a questa grande sfida è stata e continua ad essere straordinaria. Più di un quinto del sistema di accoglienza italiano è garantito dalle nostre diocesi che, in collaborazione con le istituzioni nazionali e locali, stanno svolgendo un ruolo strategico nella gestione dei flussi migratori”.

Rapporto povertà (Caritas) 2016 5

Diverse le esperienze attivate sui territori. Come quella di Ventimiglia, dove su indicazione del vescovo Antonio Suetta, e di intesa con l’amministrazione comunale, si sono aperte le porte della Parrocchia di S. Antonio all’accoglienza dei tanti migranti diretti verso il Nord Europa. “Secondo i dati della Caritas diocesana di Ventimiglia-Sanremo, dal 31 maggio al 15 luglio sono passate dalla chiesa di Sant’Antonio, alla periferia della città, circa 6mila migranti (il 20 per cento minori non accompagnati) – spiega il rapporto -, la maggior parte provenienti da Sudan (65 per cento) ed Eritrea (8 per cento), ma anche da Somalia, Etiopia, Nigeria, Ciad, Camerun, Marocco, Afghanistan e Siria”. Altra zona calda in cui la Chiesa ha fatto la sua parte è la città di Como dove la Caritas diocesana ha predisposto una mensa serale in un oratorio, servendo oltre 600 pasti al giorno”.

Un progetto innovativo attivato subito dopo il primo appello di Papa Francesco è “Protetto. Rifugiato a casa mia”. Esperienza già sperimentata negli anni 2013/14, spiega la Caritas, “volto a rafforzare un approccio innovativo al tema dell’accoglienza e dell’integrazione, attraverso il coinvolgimento della comunità locale. L’attivazione sul territorio di risorse preziose, quali le famiglie e le parrocchie, per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, è l’evoluzione naturale del decennale impegno delle Caritas su questo fronte”. Gli ultimi dati disponibili e relativi a fine settembre 2016 parlano di 407 accoglienze attivate in 56 diocesi italiane. In prima fila le parrocchie con 180 beneficiari accolti nell’ambito del progetto, seguite dall’accoglienza in appartamento (121), in famiglia (69) e negli istituti religiosi (37). Più attive le diocesi del Sud Italia: sono 21 quelle impegnate soprattutto con parrocchie, istituti e appartamenti contro le 18 del Centro e le 17 del Nord Italia. Nel settentrione, invece, sono più numerose le accoglienze in famiglia (40) rispetto al Centro (16) e al Sud (13). Tuttavia, spiega il rapporto, “considerato che le suddette accoglienze hanno avuto inizio, nella stragrande maggioranza dei casi, a partire dal periodo febbraio-aprile 2016, si attende un incremento ulteriore nei prossimi mesi”. 

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