Migranti. Nuovo Patto Ue, “è il fallimento della solidarietà europea”
“Il Patto europeo sui migranti richiedenti asilo e rifugiati, approvato al Parlamento europeo a Bruxelles, avrebbe dovuto modificare le regole di Dublino, favorire la protezione internazionale in Europa di persone in fuga da disastri ambientali, guerre, vittime di tratta e di sfruttamento, persone schiacciate dalla miseria, con un impegno solidale di tutti i Paesi membri dell’Unione europea nell’accoglienza, il ritorno alla protezione temporanea come si era visto con gli 8 milioni di migranti in fuga dall’Ucraina, un monitoraggio condiviso tra società civili e Istituzioni del mar Mediterraneo per salvare vite nel Mediterraneo. Invece l’Europa – mentre continuano le tragedie nel Mediterraneo – a maggioranza di voti si chiude in se stessa, trascura i drammi dei migranti in fuga, sostituisce la vera accoglienza con un pagamento in denaro”. Ad affermarlo è mons. Gian Carlo Perego, presidente della Cemi e della Fondazione Migrantes della Cei.
Per mons. Perego l’Europa, “pretende ancora di più dai Paesi di frontiera, come l’Italia: controlli più veloci, ritorni nel primo Paese di sbarco di chi si muove in Europa senza un titolo di protezione internazionale, rimpatri facilitati in Paesi terzi non sicuri, chiudendo gli occhi su esternalizzazioni dei migranti. Indebolendo, non da ultimo, la tutela delle famiglie e dei minori”.
“Il Patto europeo sui migranti richiedenti asilo e rifugiati segna così una deriva nella politica europea dell’asilo e il fallimento della solidarietà europea, che sembra infrangersi come le onde contro i barconi della speranza – sottolinea il presidente della Fondazione Migrantes -. Confidiamo che l’art. 10 della nostra Costituzione rimanga come presidio sicuro per tutelare i richiedenti asilo. Le prossime elezioni europee saranno un banco di prova importante per rigenerare l’Europa a partire dalle sue radici solidali e non piegarla a nazionalismi e populismi che rischiano di dimenticare la nostra comune storia europea”.
Sea Watch: “Le morti nel Mediterraneo continueranno e migliaia di persone saranno private dei loro diritti”
"Le morti nel Mediterraneo continueranno e migliaia di persone saranno private dei loro diritti nei prossimi decenni. Con la riforma, l'Ue legalizza le violazioni dei diritti umani alle frontiere esterne". Questa la posizione di Giulia Messmer, portavoce di Sea-Watch, sull'approvazione da parte del Parlamento europeo del nuovo patto per la migrazione.
In una nota, Sea-Watch ricorda di aver sottoscritto un appello insieme ad altre 160 organizzazioni della società civile, in cui si chiedeva ai parlamentari di votare contro la proposta, in quanto conterrebbe diverse criticità. Tra queste, le organizzazioni denunciano la detenzione di fatto alle frontiere anche di famiglie con bambini di tutte le età, procedure accelerate e inferiori agli standard per la valutazione delle richieste di asilo, tendenza a favorire procedure di rimpatrio anche per via dell'ampliamento dell'accezione del principio di "paese terzo sicuro".
Inoltre, in assenza di percorsi sicuri e regolari, le organizzazioni avvertono che "le persone in cerca di sicurezza o mezzi di sostentamento saranno costrette a intraprendere rotte sempre più pericolose, tanto che il 2023 si è configurato come l'anno più mortale mai registrato dal 2015: solo nel Mediterraneo, sono morte più di 2.500 persone".
Infine, si avverte che il Patto "rappresenta un ulteriore passo avanti nell'uso delle nuove tecnologie per la sorveglianza di massa dei migranti e delle persone razzializzate, poiché tecnologie più intrusive verranno impiegate alle frontiere e nei centri di detenzione, i dati personali delle persone verranno raccolti in blocco e scambiati tra le forze di polizia in tutta l'Ue o l'identificazione biometrica i sistemi saranno utilizzati per tracciare i movimenti delle persone e aumentare il controllo dei migranti privi di documenti".
Save the Children: “Il nuovo Patto su migrazione e asilo non garantisce il pieno rispetto dei diritti dei minori”
L’approvazione da parte dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri del nuovo Patto europeo su migrazione e asilo indebolirà significativamente le tutele per i minori che fuggono da guerre, fame, conflitti, violenza, rischiando spesso la morte. Lo afferma Save the Children, secondo cui l’esito del voto non solo minerà il diritto di asilo dei minori e delle famiglie in Europa, ma li metterà anche a rischio di detenzione, respingimenti e violenze alle frontiere.
“È chiaro che il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’Ue hanno dato priorità alla limitazione dell’accesso all’Europa rispetto alla protezione urgente dei minori vulnerabili in fuga da conflitti, persecuzioni, fame, matrimoni forzati e povertà estrema. Con l’approvazione di questo provvedimento esiste il rischio concreto che le famiglie, anche quelle che viaggiano con bambini molto piccoli, finiscano per trascorrere settimane o mesi nei centri di detenzione. Questi minori dovrebbero essere a scuola, creando ricordi felici, non dolorosi in centri di detenzione che senza dubbio avranno un impatto su di loro negli anni a venire”, ha dichiarato Willy Bergogné, direttore e rappresentante di Save the Children Europa presso l’Ue.
“Tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti che arrivano in Europa meritano di trovare un sistema che riconosca i loro bisogni, li tratti con rispetto e dignità e li protegga dai pericoli - ha concluso Willy Bergogné -. Purtroppo, queste regole potrebbero finire per accrescere la sofferenza e l’angoscia di migliaia di minori bisognosi di protezione”.
Save the Children chiede alle autorità responsabili dell’attuazione del Patto europeo migrazione e asilo di dare priorità alla protezione dei minori e di adottare misure per affrontare e ridurre al minimo eventuali rischi che potrebbero ledere i loro diritti. “Le decisioni prese dalle autorità nazionali in merito alle procedure di frontiera, alle misure di protezione dei minori e ai sistemi di monitoraggio faranno una grande differenza nella vita e nel benessere dei bambini e delle famiglie che cercano sicurezza in Europa”.Migranti. Cnca: "Il nuovo Patto europeo è un attacco ulteriore ai diritti umani”
Il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) esprime profonda preoccupazione e un netto dissenso sull’impostazione e i reali obiettivi alla base del nuovo Patto europeo per le migrazioni e l’asilo, che avrà conseguenze pesanti sulla vita delle persone migranti, mettendo ancora più a rischio il rispetto dei loro diritti fondamentali.
“Il nuovo Patto europeo per le migrazioni e l’asilo - dichiara Stefano Trovato, coordinatore dell'Area Migrazioni, tratta, cooperazione internazionale e caporalato del Cnca -, si configura come un ulteriore attacco ai diritti umani, prefigurando l'Europa come fortezza e non come luogo dei diritti e del dialogo tra diversi. Le scelte contenute nel Patto porterebbero a impegnare ancor di più il nostro paese come luogo di detenzione per le persone che scappano da guerre, disastri ambientali ed economici. Questa non è l'Europa che vogliamo”.Arci: “Una pagina nera per l’Europa”
“L’approvazione del Patto Europeo Immigrazione e Asilo da parte del Parlamento europeo è una pagina nera per l’Europa”. Ad affermarlo è l’Arci, che aggiunge: “Il voto favorevole, con l’esclusione positiva degli italiani, di gran parte dei socialisti e democratici europei, insieme al partito della Meloni, spiega quanto il Vecchio Continente sia in stato confusionale. Il Patto è un compromesso al ribasso da brandire verso le prossime elezioni europee, una resa alla destra xenofoba e razzista, un regalo agli Orban, ai Salvini e alle Le Pen, che infatti hanno subito alzato la posta chiedendo ancora maggiori chiusure e più libertà, per gli Stati, di comprimere i diritti di chi arriva in Europa. In troppi ancora evidentemente non hanno compreso che sostenendo politiche di chiusura e xenofobe non si ostacolano i successi elettorali delle destre autoritarie, ma si aumenta lo spazio e la visibilità delle loro motivazioni, incrementando i loro successi. Sono decenni che va così”.
Per Arci, “il Patto avrà implicazioni devastanti sul diritto d’asilo e favorirà detenzioni arbitrarie e violazioni di diritti fondamentali. Non si fa alcun passo avanti verso la creazione di un sistema d’asilo europeo, non si mette in discussione il criterio del ‘paese di primo ingresso’ che tanti danni continua a fare, mentre si accetta la detenzione persino di nuclei familiari con bambini, si istituzionalizzano procedure accelerate che non possono garantire i diritti delle persone, si aumentano i rischi di rimpatri forzati illegittimi. Spiace leggere la reazione entusiasta dell’Alto Commissario per i rifugiati Filippo Grandi che in questi anni ha spesso denunciato le scelte sbagliate dell’Ue e che adesso sostiene una riforma che è un attacco senza precedenti al diritto d’asilo. Un riforma che è un disastro ma che ci obbliga a reagire per creare un’alternativa, un'Europa che consenta alle persone di muoversi legalmente e in sicurezza e che consideri i diritti umani non negoziabili”.
“Insieme ai vertici dei governi, delle grandi famiglie politiche dell’Europa oramai senza una bussola e della Commissione a festeggiare al momento sono coloro che lucrano sugli attraversamenti illegali delle frontiere, che con questa riforma sono sempre più l’unica strada per decine di migliaia di persone per scappare da violenze e guerre – conclude -. E’ necessaria un’Europa dei diritti: la rete della società civile che ha raccolto oltre 161 organizzazioni, che ieri hanno manifestato di fronte al Parlamento europeo, ha dimostrato anche che è possibile e andrà avanti nel monitoraggio, nella denuncia degli effetti di queste decisioni e con le proprie azioni solidali”.