Migranti, nuovo sgombero del Baobab: è il ventesimo. “Portati via come merce”
ROMA – Nuovo sgombero al presidio umanitario di Baobab experience, che sorge nella parte est della stazione Tiburtina di Roma. Questa mattina la polizia ha caricato su due blindati 51 persone, che dormivano in quello che gli attivisti hanno rinominato piazzale Maslax (in ricordo di un ragazzo somalo che si è tolto la vita). “I migranti sono stati portati via senza che gli sia stata fatta nessuna informativa legale, senza che fosse presente un mediatore – sottolinea Roberto Viviani, presidente di Baobab experience -.
- E’ il ventesimo sgombero che subiamo: tra le persone che dormivano qui ci sono molti migranti con regolare permesso di soggiorno e persone in attesa della relocation o di essere intervistati dalla commissione. Sono stati portati via senza che nessuno gli spiegasse niente, come delle merci”.
Sgombero del 19 giugno 2017 |
Su uno dei blindati è stato fatto salire anche Moustapha, uno dei ragazzi che ha denunciato violenze da parte della polizia negli sgomberi avvenuti nei giorni scorsi nell’occupazione dei via Vannina. “Questa mattina Moustapha aveva una visita all’ospedale Umberto I, per questo aveva dormito qui – aggiunge Viviani -. Ha un occhio gonfio e da giorni lamenta problemi di vista. Oggi doveva sottoporsi a una visita oculistica e a una maxillo facciale, doveva andare in ospedale e invece è stato portato in questura”.
In queste ore sono sopraggiunti al presidio anche i mezzi dell’Ama per sgomberare completamente il piazzale, togliendo le tende e i gazebo allestiti dai volontari. Questi ultimi però stanno facendo resistenza passiva: si sono sdraiati a terra per non far passare i camion della nettezza urbana. Gli attivisti hanno lanciato anche una campagna “Le tenda è mia”, per ribadire che i beni che fanno parte del presidio sono privati e quindi non possono essere gettati via. Nelle scorse settimane, inoltre, Sinistra italiana ha presentato una delibera al Comune di Roma per far riconoscere ufficialmente come presidio umanitario l’accampamento di Baobab experience, dove si sta portando avanti anche un lavoro di tutela legale: dall’inizio dell’anno sono 40 le persone che da qui hanno avuto accesso al programma di relocation, spiegano gli attivisti. (ec)