14 novembre 2017 ore: 11:55
Immigrazione

Migranti, Onu: disumano l'accordo Ue-Libia, orrori inimmaginabili

La cooperazione tra l'Unione Europea e la Libia sulla gestione dei migranti è disumana. Lo ha detto attraverso un comunicato Zeid Ra'ad Al-Hussein, capo dell'Alto commissariato Onu per i Diritti umani (Cruna). La condanna del Cild: "Siamo soddisfatti che a sollevare analoghe preoccupazioni siano anche le Nazioni Unite"
Narciso Contreras/Medu Lager Libia Medu

Foto: Narciso Contreras/Medu

ROMA - La cooperazione tra l'Unione Europea e la Libia sulla gestione dei migranti e' disumana. Lo ha detto attraverso un comunicato Zeid Ra'ad Al-Hussein, capo dell'Alto commissariato Onu per i Diritti umani (Unhcr). "La comunita' internazionale non puo' continuare a chiudere gli occhi davanti agli orrori inimmaginabili sopportati dai migranti in Libia - ha aggiunto Zeid - e pretendere che la situazione non possa essere regolata che attraverso un miglioramento delle condizioni detentive". La politica europea, "che consiste nell'aiutare la Guardia costiera libica a intercettare e rimandare indietro i migranti", per il rappresentante Onu e' semplicemente "disumana". 

Stessa dura presa di posizione contro la gestione delle politiche migratorie dell’Italia è stata presa dal Comitato delle Nazioni Unite Contro la Tortura, che ha esaminato il rispetto della convenzione nel nostro paese. In particolare il Cat nel suo Rapporteur sull’Italia ha criticato la preoccupante pratica delle deportazioni collettive e le espulsioni che, a detta del Comitato, non vengono precedute da verifiche attente sul rischio che i migranti espulsi possono essere torturati nei loro paesi (in violazione del sacro principio di non refoulement). “Attraverso gli accordi con la Libia l’Italia ha finanziato gruppi illegali di quel paese per detenere migranti, che vengono sottoposti a violenze e torture, istituzionalizzando una politica di sequestri e riscatti. Oltre alla gestione delle politiche migratorie, forti prese di posizione sono arrivate anche in merito agli accordi con la Libia". 

“Quanto ha evidenziato il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura rappresenta una bocciatura totale delle politiche migratorie messe in piedi negli ultimi mesi dal governo italiano”, ha dichiarato Patrizio Gonnella, presidente della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili, presente ai lavori di questi giorni a Ginevra. “Avevamo criticato l’accordo con la Libia - prosegue Gonnella - definendolo criminale. Per fermare l’arrivo di migranti gli stessi sono stati esposti a detenzioni illegittime, violenze, abusi e torture. Siamo soddisfatti che oggi a sollevare analoghe preoccupazioni siano anche le Nazioni Unite e ci auguriamo che il governo tragga le dovute conseguenze rivedendo tutte le politiche sul tema messe in campo negli ultimi mesi e rilanciando una politica di accoglienza diffusa, riaprendo il dibattito su questo anche con gli altri paesi europei”. 

Il rapporteur è duro anche a proposito del Memorandum con il Sudan - non avallato dal Parlamento prima di essere reso operativo (com'è prassi per gli accordi bilaterali in materia di immigrazione) - e la conseguente espulsione collettiva di 48 sudanesi del Darfur nell'agosto 2016 (per cui ora pende un caso contro l'Italia davanti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo). Secondo il CAT l’abolizione della possibilità di ricorrere in appello dinanzi al diniego della richiesta di asilo (presente nella nuova legge su immigrazione e asilo) ha indebolito la protezione giudiziaria dei rifugiati. Infine, un’uIteriore critica ha riguardato il permanere nel nostro ordinamento del reato di immigrazione irregolare.

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