14 ottobre 2015 ore: 14:41
Immigrazione

Migranti, Palermo e Milano in strada per ricordare i dispersi i mare

Iniziativa della rete antirazzista gemellata con Milano Senza Frontiere. Ogni giovedì nel capoluogo siciliano ogni attivista, davanti al teatro Massimo, marcia indossando a sandwich una gigantografia di uno dei tanti migranti dispersi, soprattutto giovanissimi magrebini, di cui i familiari non hanno più notizie
Manifestazione Palermo per ricordare i dispersi i mare - ottobre 2015

PALERMO - Tutti i giovedì dalle 19 alle 20 gli attivisti della rete antirazzista di Palermo manifestano per dire basta alle stragi di migranti morti in mare sensibilizzando cittadini e turisti. Ventitremila sono i morti solo dal 2000 al 2012 mentre più di 2800 morti sono quelle avvenute nel 2015. L'iniziativa è gemellata con la città di Milano dove, in piazza della Scala, la rete Milano Senza Frontiere marcia per ricordare ed esigere verità e giustizia per i nuovi 'desaparecidos', per i migranti morti e dispersi nel loro viaggio verso l’Europa. Ogni attivista di Palermo, il numero varia da 15 fino a 20, nell'area circoscritta dagli elenchi dei 23 mila migranti morti nel Mediterraneo, davanti al teatro Massimo, marcia indossando a sandwich una gigantografia di uno dei tanti migranti dispersi, soprattutto giovanissimi magrebini, di cui i familiari non hanno più notizie. Riprendendo la modalità di protesta delle madres de Plaza de Mayo dell’Argentina queste persone, girano in silenzio in cerchio. 

Gli attivisti manifestano davanti al teatro Massimo
Manifestazione Palermo per ricordare i dispersi i mare - ottobre 2015

Da qualche anno i genitori di questi migranti dispersi nel Mediterraneo, in particolare della fascia magrebina, si sono organizzati per esigere verità e giustizia sulla sorte dei loro cari, sia dalle autorità dei loro paesi che dai governi europei. In pieno centro storico, nel cuore del salotto di Palermo, a fermarsi incuriositi per chiedere informazioni agli attivisti sono, oltre ai cittadini di tutti le età, in particolare numerosi giovani e anche molti turisti stranieri.

"Già da alcune settimane - spiega Toni Scardamaglia, laico comboniano aderente alla rete antirazzista di Palermo - ci siamo attivati per sensibilizzare la società civile. Questo gemellaggio con Milano riteniamo che sia molto importante. Ci è sembrato significativo ricordare in una maniera nuova, con un valore simbolico molto forte, tutti i dispersi e i morti nelle acque delle frontiere dell'Europa. Nelle foto sono rappresentati i migranti dispersi di cui conosciamo le identità che sono stati autorizzate dalle famiglie. I morti vanno ricordati e credo che la memoria può essere rappresentata trasmettendo anche la speranza e la vita che può nascere solo dal cambiamento. Spesso si parla di immigrazione solo tra esperti mentre riteniamo altrettanto importante promuovere canali di comunicazione con la gente comune, affinché possa informarsi adeguatamente per sensibilizzarsi al fenomeno. La nostra idea di cambiamento è diversa da quelle che sono state finora le decisioni europee perché la vera svolta sarebbe proprio l'apertura delle frontiere per garantire la libertà di movimento di tutte e di tutti".

"Le morti e le stragi sono ‘annunciate’ perché mancano canali regolari per arrivare in Europa in sicurezza - scrive in una nota la rete Milano Senza Frontiere -. In Europa mass media, politici e organizzazioni internazionali parlano di queste vittime come fossero numeri, descrivono la tragedia di migliaia di vite col linguaggio freddo e desensibilizzante della statistica. Le vittime dei naufragi o chi è partito con quelle imbarcazioni di cui non si ha più notizia, non sono solo le persone migranti che su quelle barche viaggiavano, perché ognuno di loro lascia un padre, una madre, una moglie, una sorella, un fratello, dei figli".

"Noi della rete Milano Senza Frontiere vogliamo dare un volto a queste vittime e dare voce in Europa alla protesta e al dolore dei loro parenti. E fino al 18 dicembre, Giornata d’azione globale per i diritti dei migranti, rifugiati ed sfollati, continueremo, in piazza della Scala, la marcia dei nuovi desaparecidos. Andiamo avanti perché crediamo necessario sensibilizzare la società italiana su questa tragedia in atto lungo le frontiere e nei paesi di provenienza dei migranti, dove migliaia di famiglie devono affrontare il dolore della morte di un loro caro/a o l’angoscia dell’assenza di notizie. Questa situazione sta creando, nella sponda sud del Mediterraneo, società malate di tristezza:il tessuto sociale di interi villaggi si lacera quando partono i loro giovani, le famiglie degli scomparsi senza i corpi dei loro cari e quindi il riconoscimento ufficiale della morte, non possono neppure vedere riconosciuti diritti e sostegno dalle istituzioni". "Facciamo appello ad altre città in Italia ad aderire a questa iniziativa per dare visibilità alla lotta che i parenti dei migranti morti e dispersi stanno portando avanti - si legge ancora - -; per far capire a governi e istituzioni il massacro che le loro politiche di migrazione stanno creando; per far comprendere alla società italiana ed europea il dolore che vivono le famiglie della sponda sud del Mediterraneo". (set)

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