Migranti, Perego: “Aspettiamoci nuovi arrivi dall’Albania alla Puglia”
ROMA – La chiusura della rotta Balcanica riaprirà il canale d’immigrazione dall’Albania verso l’Italia. Ne è convinto monsignor Giancarlo Perego, direttore della fondazione Migrantes. “Dopo la progressiva chiusura della rotta balcanica, dalla Macedonia fino all’Ungheria, la rotta dall’Albania all’Italia, che non era più battuta da anni, tornerà centrale per i flussi di immigrazione. Al momento, infatti, questo resta l’unico canale aperto – sottolinea -. E' inevitabile quindi che porterà a nuovi sbarchi nel nostro paese. Le persone ricominceranno ad arrivare in Puglia, per approdare così in Italia e quindi in Europa”.
Monsignor Perego giudica “molto grave” quello che sta accadendo a livello europeo: “ci sono i paesi del Sud Europa, come Italia e Grecia che continuano ad accogliere e a tenere aperte le porte, mentre sul fronte balcanico si costruiscono altri muri – spiega –. E' ormai evidente la debolezza della politica europea: i paesi si chiudono, la protezione internazionale viene fatta in maniera selettiva, questo porta a non tutelare più i diritti fondamentali contenuti nella Convenzione di Ginevra e che, lo ricordiamo, derivano dalla storia della persona e non dai paesi di origine”. La deroga che nei fatti si sta attutando al diritto d’asilo è per Perego un “fatto gravissimo. Spero che intervenga la Corte europea dei diritti dell’uomo - aggiunge -. E' vero che in questo momento siamo di fronte a una crisi umanitaria grave, ma questa crisi tocca solo leggermente l’Europa: parliamo di un milione di persone, per un intero continente non sono un’emergenza, così come non sono un’emergenza 100 mila persone all’anno che arrivano in Italia”.
Secondo il direttore di Migrantes l’atteggiamento di selezione dei migranti in sede europea potrebbe avere ricadute importanti nei singoli Stati, a cominciare dall’Italia. “Già oggi nelle commissioni territoriali il numero dei dinieghi è molto alto, in alcuni casi riesce ad ottenere la protezione un migrante su dieci- spiega - non vorremmo che l’ indebolimento dei diritti a livello europeo tocchi anche il nostro paese. Nelle nostre commissioni non si tiene già abbastanza in considerazione il fatto che il titolo umanitario rappresenta una sicurezza per i migranti e per la loro integrazione nel paese”.
Perego ricorda, infine, che da un punto di vista della migrazione economica il nostro paese non ha più fattori di attrazione, mentre sono sempre di più i migranti che tornano a casa e gli italiani che vanno a cercare lavoro all’estero. “L’Italia sta perdendo interesse, proprio mentre servirebbe più manodopera per far ripartire l’economia – continua – Pensiamo solo al mondo badanti, abbiamo 150 mila anziani non autosufficienti che hanno bisogno di assistenza. Oppure al mondo del turismo che senza migranti sarebbe al collasso: 5 stranieri su 10 sono impiegati nel campo della ristorazione”. Di fronte a questa inversione di rotta dovremmo quindi “investire nei 100 mila giovani che arriveranno, e che possono sostituire i tanti italiani andati all’estero”. (ec)