5 luglio 2016 ore: 14:38
Immigrazione

Migranti, Perego: presenza stabile, basta parlare di "invasione inarrestabile"

I numeri e le analisi del Rapporto immigrazione di Caritas italiana e Fondazione Migrantes presentato oggi a Roma dimostrano che la presenza di immigrati in Italia è stabile "con una crescita annuale di soli 11 mila immigrati nel 2015"
Migranti in mare. Barcone colorato

I numeri e le analisi del XXV Rapporto immigrazione di Caritas italiana e Fondazione Migrantes presentato oggi a Roma dimostrano che la presenza di immigrati in Italia e' stabile "con una crescita annuale di soli 11mila immigrati nel 2015 e i primi cali di numeri di immigrati nel Nord Est, nelle Marche e in Umbria".

Nonostante cio' "si continua a parlare di 'invasione inarrestabile' in riferimento a 130mila richiedenti asilo e rifugiati accolti nelle diverse citta' e regioni del nostro Paese. Falsificazioni che impediscono ancora una adeguata politica dell'immigrazione": lo ha affermato oggi monsignor Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes, durante la presentazione del volume.

"Sono 25 anni che Caritas e Migrantes, organismi pastorali della Cei, hanno sentito il dovere di leggere e raccontare, anche con i numeri, un fenomeno importante, quale e' l'immigrazione, che sta rinnovando i luoghi fondamentali della vita sociale del nostro Paese: il lavoro, la scuola, la famiglia, la citta', la Chiesa- ha ricordato - L'esigenza di una lettura attenta e puntuale, statistica e sociologica, ripetuta ogni anno, e' nata dal rischio - mai cessato in questi 25 anni - di raccontare l'immigrazione piu' affidandosi alla 'percezione' del fenomeno migratorio che alla sua realta'. Un rischio di ieri- quando 25 anni fa si iniziava a parlare sulla stampa di 'invasione inarrestabile', smentita dai dati del primo Rapporto immigrazione del 1991, che fece la fotografia di un popolo di 356mila persone- e un rischio di oggi".

Al contrario questo "popolo di 5 milioni di persone arrivate o nate in Italia" sta "diventando sempre piu' una componente strutturale per la crescita del nostro Paese. Ogni chiusura, ogni discriminazione, ogni ritardo nel riconoscimento della cittadinanza, ogni esclusione impoverisce, indebolisce la vita delle nostre citta' e, in esse, della Chiesa", ha concluso. (www.agensir.it)

(DIRE)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news