10 gennaio 2017 ore: 15:03
Immigrazione

Migranti, Perego: “Sempre più minori stranieri nati in Italia”

Crescono i bambini nati da genitori stranieri nel nostro paese (sono oltre un milione), ma aumentano anche i bambini italiani all’estero, al 1 gennaio 2016 sono 724.897 (il doppio rispetto a dieci anni fa). Allarmante il fenomeno dei minori che arrivano soli nel nostro paese. A loro è dedicata la Giornata mondiale del rifugiato
Minore straniero non accompagnato

ROMA – Crescono i bambini nati da genitori stranieri nel nostro paese (sono oltre un milione), ma aumentano anche i bambini italiani all’estero, al 1 gennaio 2016 sono724.897 (il 15 per cento del totale) raddoppiati dal 2006 (quando erano circa 478.363); il 45,1 per cento ha meno di 10 anni, il 33,1 per cento ha tra i 10 e i 14 anni e il 21,6 per cento ha tra i 15 e i 17 anni. Sono i dati resi noti da monsignor Gianfranco Perego, presidente della Fondazione Migrantes occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebrerà domenica prossima 15 gennaio.

“In questa Giornata non possiamo dimenticare i minori emigranti, sempre più numerosi, che lasciano l’Italia insieme alle loro famiglie, alla ricerca di un lavoro che manca in Italia in altri paesi europei e del mondo. Anche loro lasciano il paese, la casa, la scuola, gli amici e non sempre trovano chi li accompagna nel paese d’arrivo. Le nostre missioni cattoliche italiane all’estero, che sono 366, di cui oltre la metà in Europa, segnalano continuamente questi arrivi e i disagi conseguenti, per l’assenza o la lontananza delle istituzioni” sottolinea. Solo nell’ultimo anno, 107.529 italiani hanno lasciato il Paese ottemperando all’obbligo di legge della iscrizione all’Anagrafe del Ministero dell’Interno e quindi già consapevoli di restare fuori dei confini nazionali per almeno dodici mesi. I minori sono 22.384 il 20,7% del totale di cui 10.776 femmine.

Migrantes ricorda inoltre che sono oltre un milione i minori nati da genitori immigrati nel nostro paese: 104.056 sono nati in Italia nel 2014 da almeno un genitore straniero e 75.067 (38.664 maschi e 36.403 femmine) da entrambi i genitori stranieri, con un calo a 72.000 nel 2015. Secondo l’Istat, sebbene il numero abbia iniziato progressivamente a ridursi (- 2.638 nascite in meno rispetto al 2013), è rimasto stabile in termini di incidenza percentuale ( 14,9%). Nonostante l’inversione di tendenza dell’incremento delle nascite dovuto al calo di fecondità delle donne straniere (passato da 2,95 figli per donna nel 2009 a 1,97 nel 2014), il tasso di natalità resta comunque alto per gli stranieri se confrontato con quello degli italiani: 9,7 per mille contro. 8,3 per mille. Rimane ancora drammatica la situazione nel 2015 di 27.168 interruzioni di gravidanza di donne di nazionalità straniera, pari al 31,1% sul totale delle interruzioni di gravidanza. La distribuzione territoriale delle nascite mostra una concentrazione direttamente proporzionale alle quote di stranieri residenti sul territorio: nel Nord-est (21,6%) e Nord-ovest (21,4%) un nato su cinque è di nazionalità non italiana. Emblematico il caso dell’Emilia Romagna che registra l’incidenza percentuale più alta (24,0%) e in cui è straniero un nato ogni quattro. Il saldo positivo naturale e migratorio della popolazione straniera, il tema dei minori nati in Italia e delle ‘seconde generazioni’, si connette strettamente con il dibattito sul cambiamento in Italia della legge della cittadinanza.

Infine, Perego ricorda il fenomeno in continuo aumento dei minori stranieri non accompagnati. “A partire dal 2008, un fenomeno che è cresciuto diventando estremamente grave negli ultimi tempi è quello dei minori stranieri non accompagnati o anche minori separati, che fortemente interpella le istituzioni e la coscienza civile in Italia” sottolinea. Sono stati nel 2015 ben 16.478 i minori giunti sulle nostre coste (pari al 10,7% del totale degli sbarchi); di cui 12.360 sono arrivati da soli (75% del totale) mentre 4.118 sono arrivati accompagnati da almeno un adulto.

I minori provenivano prevalentemente da Eritrea (4.407), Siria (2.072), Egitto (1.742), Somalia (1.613), Gambia (1.360) e Nigeria (1.261), ma sono gli egiziani che quasi sempre sbarcano da soli (98,2%) seguiti da gambiani (95,8%) guineani (95,2%) senegalesi (94,5%), tunisini (92,9%) e pakistani (92,3%). I minori che sono sbarcati accompagnati da un adulto sono in prevalenza siriani, iracheni e palestinesi. Nel 2016 , anno del maggior arrivo di migranti sulle nostre coste italiane (181.436 al 31 dicembre), il numero dei minori non accompagnati sbarcati è più che raddoppiato rispetto al 2015: siamo passati da 12.360 a 25772, di 80 nazionalità diverse. Si tratta di un fenomeno che richiede un’attenzione particolare a diversi livelli: sul piano dell’identificazione dell’età del minore con strumenti adeguati, che oggi lasciano un dubbio di +/- 2 anni, con il rischio di non tutelare alcune persone; con luoghi di accoglienza che non siano i Cas (che oggi ne ospitano l’ 85 per cento dei minori non accompagnati, perché solo meno di 2000 sono in un progetto Sprar), quasi il 50 per cento concentrati soprattutto in Sicilia (6500) e in Calabria (1500), con l’attenzione ai traumi subiti nel corso del viaggio di almeno due anni per la maggior parte di essi; per la continuazione del viaggio verso altri paesi europei, sempre in solitudine o con amici, per almeno 2 su tre dei minori sbarcati.

Tra i minori accolti, al primo posto ci sono minori provenienti dall’Egitto, seguono il Gambia, Albania, Nigeria, Eritrea, Guinea, Costa d’Avorio, Somalia, Mali, Senegal.  I minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo nel 2015 sono stati 3.959 (il 4,7%) su un totale di 83.970 richiedenti protezione internazionale. Ben l’81,2% ottiene una protezione umanitaria (81,2%) mentre il 4,1% ottiene lo status di rifugiato e il 2,9 per cento  la protezione sussidiaria.  Nello specifico dello status di rifugiato, sono i somali (23,1%) ad ottenere maggiormente questa forma di protezione, seguiti da ghanesi (4,3%), maliani (3,2%), senegalesi (2,9%), nigeriani ed egiziani (2,7%). “Si tratta di minori che provengono da Paesi dove sono in atto guerre o che, comunque vivono ancora una situazione di guerra o di conflitti" aggiunge. Secondo i dati al primo semestre 2016: i minori richiedenti asilo sono 2.416, prevalentemente maschi (95,5%) provenienti da Gambia 752, 31% del totale), Nigeria (297, 12,3%), Senegal (227, 9,4%). Come per il 2015, anche nel 2016 la maggior parte di loro riceve una protezione umanitaria (1.013 ovvero 58%); lo status di rifugiato è riconosciuto al 4% mentre la protezione sussidiaria al 3%. In allarmante aumento, la percentuale di minori a cui non è stata riconosciuta alcuna forma di protezione (33%). A differenza del 2015, sono gli egiziani ad ottenere maggiormente una qualche forma di protezione e a ricevere la proposta di quella umanitaria, ottenendo quella sussidiaria, mentre lo status di rifugiato viene spesso riconosciuto ai minori nigeriani.

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