29 aprile 2017 ore: 14:23
Immigrazione

Migranti, polemiche su ong. Gentiloni: “Preziose", Alfano: "Ha ragione pm"

Non si placa il dibattito sul ruolo delle organizzazioni umanitarie nei salvataggi in mare dopo le accuse del procuratore Zuccaro. Grasso: “Fare indagini prima di parlare”. Alfano: "Chi si indigna ipocrita”
F. Malavolta Gommoni con immigrati, sbarchi, salvataggio notturno (Da rapporto carta di roma)

Foto di F. Malavolta

ROMA – Non si placano le polemiche sul ruolo delle ong nei salvataggi in mare, dopo le accuse del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, che ha ipotizzato anche possibili finanziamenti da parte dei trafficanti di uomini alle organizzazioni umanitarie. Oggi il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni è intervenuto dicendo che “se ci sono da parte della magistratura delle informazioni attendibili e credibili non sarà certo il governo a contrastarle, ma distinguiamo questo dal fatto che per noi l'attività delle organizzazioni di volontariato è preziosa e benvenuta". “La magistratura indagherà – aggiunge - detto questo i volontari che salvano vite umane sono benvenuti".

Per il presidente del Senato, Pietro Grasso, invece, "bisogna parlare delle indagini solo quando sono concluse. Non quando sono in corso”. Farlo "prima che si facciano indagini, è un po' fuori dall'ordinamento" per un magistrato. "Tutto questo- aggiunge- è stato strumentalizzato da una parte politica che è contro l'accoglienza e l'integrazione. E fa ancora più male". Grasso osserva che “chi cavalca quelle dichiarazioni poi difende la fonte delle dichiarazioni. Ma bisogna scindere il problema politico da quello giudiziario e delle indagini. Sono aspetti assolutamente diversi". Per Grasso gli strumenti per l'indagine ci sono e bisogna saperli utilizzare, “il problema è che i risultati si rendono noti quando si è conclusa l'indagine. Mai prima”.

Nella polemica è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Angelino Alfano: “io do al cento per cento ragione al procuratore Zuccaro – dice – perché ha posto una questione vera, Tutti devono sapere che questo rischio c’è: sono degli ipocriti e dei sepolcri imbiancati quelli che si indignano a comando. Cioè, se i magistrati dicono delle cose che a loro piacciono, allora i magistrati possono parlare. Se dicono delle cose che non piacciono, devono stare zitti”. 

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