Migranti, presenza in calo in Emilia-Romagna: è la prima volta
Bologna - Per la prima volta in Emilia-Romagna gli immigrati sono in calo. La popolazione straniera nel 2015 e’ scesa a 533.479 unita’, oltre 3.000 persone in meno rispetto all’anno prima. Ma potrebbe non essere un’inversione di tendenza. Il saldo negativo e’ dovuto soprattutto ai 22.514 migranti che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, in crescita rispetto ai 16.445 del 2014. A dimostrazione che "il processo di integrazione in Emilia-Romagna e’ piu’ avanti del resto d’Italia", spiega Andrea Stuppini, redattore del dossier statistico sull’immigrazione realizzato da Idos e presentato questa mattina in Comune a Bologna. Stuppini contesta quindi la lettura data dalla Fondazione Migrantes, sulla scarsa accoglienza in Emilia-Romagna dei rifugiati rispetto ai cosiddetti migranti economici. "Sono due dati non comparabili tra loro- afferma Stuppini- quello degli immigrati economici e’ un dato sociale, demografico ed economico: il lavoratore va dove trova lavoro, infatti esiste una correlazione tra il numero di migranti e il tasso di occupazione di una provincia. Quello dei rifugiati e’ invece un dato amministrativo: i richiedenti asilo arrivano in Sicilia e poi il Viminale li ripartisce secondo criteri amministrativi". E la percentuale assegnata all’Emilia-Romagna e’ il 7% dei rifugiati sbarcati in Italia, essendo la popolazione della regione il 7% di quella italiana. Dunque, "l’Emilia-Romagna sta facendo la propria parte correttamente- afferma Stuppini- nell’ambito delle indicazioni nazionali. La media regionale rispetta il 7% previsto dal ministero, poi ci sono realta’ come Bologna che sono al di sopra". Al contrario "sono soprattutto i piccoli Comuni che hanno difficolta’ logistiche- sottolinea ancora Stuppini- ad esempio per l’assenza di edifici a norma in grado di ospitare i migranti".
In Emilia-Romagna la provincia col maggior numero di stranieri e’ Bologna (117.122 persone), seguita da Modena (91.867) e Reggio Emilia (67.703). In termini percentuali, si va dall’8,5% di incidenza degli stranieri sulla popolazione a Ferrara fino al 14,2% di Piacenza. A Reggio Emilia e Forli’ gli immigrati calano del 3,3%. La meta’ degli stranieri sono europei, il 26% africani e il 19% asiatici. Le principali nazionalita’ sono rumena, marocchina, albanese, ucraina, moldava e cinese. Sono sette le comunita’ straniere presenti in Italia che vedono un quinto dei loro componenti vivere in Emilia-Romagna: Camerun, Ghana, Moldova, Pakistan, Tunisia, Guinea e Turchia. Il 47,3% degli stranieri e’ di religione cristiana (soprattutto ortodossi), il 39% sono musulmani. Nel 2015 in Emilia-Romagna sono nati 8.812 bambini da genitori stranieri. Sono inoltre stabili i dati sui permessi di soggiorno, che al 67,3% sono a tempo indeterminato. Guardando il trend da un’altra prospettiva, negli ultimi tre anni le pensioni previdenziali dei cittadini stranieri sono in costante crescita: dalle 4.182 del 2013 alle 4.890 del 2015, anche se rappresentano comunque una minima parte del totale delle pensioni (lo 0,4%). Ma la previsione sull’invecchiamento dei migranti fa pensare a un accrescersi, tra 20 anni, della platea di pensionati a basso reddito. Nel 2015 poi si registra un calo dei lavoratori stranieri (-1,5%) rispetto all’anno prima, per un totale di 339.326 occupati, con una contrazione comunque inferiore rispetto al 2013. I lavoratori stranieri sono ancora il 19,5% del totale degli occupati in Emilia-Romagna: il maggior numero e’ a Bologna (78.869), Modena (57.259) e Reggio Emilia (41.815).
Il 64,7% dei lavoratori stranieri in Emilia-Romagna e’ occupato in imprese con meno di 10 addetti. Sono presenti in tutti i settori, per lo piu’ nei servizi (53%). Nell’industria lavorano soprattutto a Reggio Emilia (37%), Parma (35,4%), Forli’-Cesena (34,7%) e Modena (34%), nell’agricoltura nel ferrarese (33,6%). Le donne rappresentano il 42% degli occupati nati all’estero, percentuale molto al di sotto della quota femminile nella popolazione straniera residente (53%). Le imprese straniere sono 48.806, pari al 10,5% delle aziende regionali, con un incremento del 3,4% rispetto al 2014. La meta’ sono imprese artigiane, una su cinque e’ guidata da una donna. Per quanto riguarda le rimesse, nel 2015 c’e’ un leggero calo (-2,2%) dopo un biennio di crescita. In totale sono stati spediti ai Paesi di origine circa 450 milioni di euro dall’Emilia-Romagna, ma le principali aree di destinazione non coincidono con quelle di provenienza. All’Europa, da cui arriva la meta’ dei migranti che vive in regione, e’ andato il 32,4% delle rimesse. L’Asia riceve il 34,7% e l’Africa il 22,7%. I Paesi che ricevono piu’ soldi sono Romania, Marocco, Pakistan, Bangladesh, Cina, Senegal, Filippine, India, Moldova, Ucraina e Albania.
(DIRE)