19 aprile 2016 ore: 14:52
Immigrazione

Migranti, Prodi: “Per l’Africa serve un piano di investimenti enorme"

Secondo l’ex presidente del Consiglio “l’Europa ha obbligo di leadership per lo sviluppo dei paesi africani, ma manca di visione”. Migrant compact? “Eurobond rendono isterici i tedeschi, bene insistere ma poche speranze di vincere”
Romano Prodi

ROMA - “Un’Europa decente dovrebbe fa un grande piano di sviluppo per l’Africa. Ci sono progetti interessanti in questo momento a Bruxelles, ma quello che serve è un piano di dimensioni 6-7 volte superiori al piano Junker”. Lo ha detto Romano Prodi, presidente della Fondazione per la collaborazione dei popoli, intervenendo oggi a Roma alla presentazione del Rapporto del Centro Astalli.

“Il problema delle migrazioni di lungo periodo deve essere affrontato con una politica economica di lungo periodo – ha aggiunto - abbiamo di fronte una situazione di dramma: ci dobbiamo mettere in testa che dobbiamo far un enorme piano di investimento, che all’inizio comporta sacrifici economici ma poi ci restituisce dei partner che aiuteranno anche la nostra crescita. Abbiamo i mezzi per poterlo fare, il prodotto lordo europeo è come quello americano e quello cinese. Il problema è che la politica estera europea manca in questo momento di una visione, e cioè di capire che quello è il modo per risolvere il problema”. In particolare, secondo l’ex presidente del consiglio non serve un piano di aiuti ma di investimenti che si concentri sulle infrastrutture come la costruzione di ferrovie, aeroporti, sull’acqua, le telecomunicazioni e la rete di sistemi sanitari: “settori che rianimano e riorganizzano l’economia di questi paesi. Penso che l’Europa abbia un obbligo di leadership rispetto allo sviluppo dell’Africa” ha detto ma “finora non abbiamo voluto mai fare neanche le piccole cose, come le università miste proposte nel 2002”.

A margine della presentazione, Prodi ha commentato anche la proposta italiana di una “migrant compact”: “so benissimo che la proposta di Eurobond rende isterici i tedeschi ma sono due anni che martelliano, sono contento che si insista ma poco speranzoso di riuscire a vincere – ha detto -. Per la Germania Eurobond significa mettere assieme il destino e non è cosa per i tedeschi. La Germania non ritiene che vi sia nessuna comunanza e ormai l’Eruobond è una specia di demonio, ma è chiaro che prima o poi si dovrà arrivare a questo se vogliamo salvare la solidarietà europea”. Sull’intesa tra Ue e Turchia, invece, l’ex presidente si dice più scettico: “ è un accordo che non mi convince, perché è uno strano commercio. Alla fine è stato fatto tenendo conto del rapporto di forza, del fatto che la Turchia  ha due milioni di profughi che è una specie di bomba atomica che può buttare quando vuole – conclude -, allora si fanno questi strani accordi un po’ commerciali, un po’ umani, un po’ tristi”. (ec)

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