Migranti, relitto del naufragio da riconvertire a Nave-Museo: l'idea si avvicina a Milano
Milano - Riconvertire il relitto del naufragio dei migranti (18 aprile 2015) "in un monumento capace di richiamare la memoria e l'attenzione sui valori della solidarieta' e della dignita' umana che devono sempre ispirare e guidare" le istituzioni nazionali ed Europe "nella gestione dei flussi migratori". E nell'individuare il luogo nel quale realizzare il relitto-museo spunta l'idea del sindaco di Milano Giuseppe Sala che "si e' fatto portatore della proposta di convertire il relitto in un monumento da posizionare a Milano". Questo un punto della mozione Pd (1-01547) approvata ieri alla Camera e l'imbarcazione naufragata al largo della Libia e' quella nella quale, tra dispersi e morti accertati, hanno perso la vita oltre 700 migranti.
Nell'atto a prima firma della Dem Lia Quartapelle Procopio, "per sensibilizzare i partner europei verso un approccio piu' solidale e uno sforzo condiviso nella gestione delle crisi umanitarie in corso", recita il testo, "il Governo italiano ha ripetutamente invitato le istituzioni dell'Unione europea ad adottare importanti misure simboliche, quali il posizionamento del relitto recuperato davanti alla nuova sede del Consiglio europeo a Bruxelles, come monumento a testimonianza dei valori di solidarieta', civilta' e accoglienza che l'Europa non deve trascurare, nonche' monito perenne affinche' tali tragedie simili non si ripetano mai piu'". E per non dimenticare i drammi che coinvolgono i barconi dei migranti "il sindaco di Milano Giuseppe Sala- prosegue il testo- si e' fatto portatore della proposta di convertire il relitto in un monumento da posizionare a Milano, citta' crocevia delle migrazioni verso il Nord Europa, nel quadro di un progetto piu' ampio volto all'istituzione di un polo scientifico e museale per i diritti umani con un percorso sulle tecniche di recupero e d'identificazione e uno dedicato alla memoria".
La mozione passata ieri alla Camera, aveva obiettivi ad ampio respiro come il "promuovere una comunione di sforzi tra gli Stati membri dell'Unione europea e del Consiglio d'Europa al fine di fronteggiare la tragedia umanitaria in corso nel Mediterraneo" ponendo l'accento sulla "mancata identificazione dei corpi dei migranti deceduti, anche attraverso una rapida definizione di regole comuni per la ricerca, il recupero, l'identificazione e la gestione dei dati dei cadaveri senza nome".
Ma anche l'idea di "valutare iniziative di riforma e potenziamento dell'ufficio del commissario straordinario per le persone scomparse", ed il "favorire un efficace scambio di informazioni con i Paesi d'origine dei migranti" al fine del "reperimento dei dati ante mortem e del loro incrocio con i dati post mortem". (DIRE)