Migranti, rinnovato al Viminale il progetto sui corridoi umanitari
Foto Comunità Sant'Egidio
ROMA - E' stato sottoscritto oggi al Viminale tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell'Interno, la Comunita' di Sant'Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche e la Tavola Valdese il rinnovo del Protocollo d'intesa per la realizzazione del progetto denominato "Apertura di corridoi umanitari", avente la finalita' di favorire l'arrivo in Italia, in modo legale ed in condizioni di sicurezza, di potenziali beneficiari di protezione internazionale, che manifestano una comprovata condizione di vulnerabilita' determinata dalla situazione personale, dall'eta' e dalle condizioni di salute e riconosciuti rifugiati dall'UNHCR.
A siglare l'intesa, per il Ministero dell'Interno, il Prefetto Gerarda Pantalone, Capo Dipartimento per le Liberta' Civili e l'Immigrazione, per il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministro plenipotenziario Luigi Maria Vignali, Direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie, per la Comunita' di Sant'Egidio, il Presidente Marco Impagliazzo, per la Federazione delle Chiese Evangeliche, il Pastore Luca Maria Negro e per la Tavola Valdese il Pastore Luca Anziani.
Il progetto, che si attuera' in Libano e in Marocco con l'obiettivo di coinvolgere 1000 beneficiari, rappresenta la continuazione del protocollo gia' sottoscritto in data 15 dicembre 2015 che ha permesso, nel biennio 2016 - 2017, l'arrivo dal Libano in Italia di un totale di 1.000 richiedenti asilo, prevalentemente di nazionalita' siriana.
Si tratta, spiega la nota del Viminale, di un ottimo esempio di collaborazione tra pubblico e privato che la stessa Commissione UE, nella Comunicazione sull'attuazione dell'agenda europea sulla migrazione del 27 settembre 2017, ha incoraggiato a promuovere, attraverso l'istituzione di meccanismi di sponsorizzazione privata che consentano alle organizzazioni della societa' civile di ampliare i canali legali di ingresso per le persone piu' vulnerabili, bisognose di protezione internazionale.
Con il rinnovo del Progetto, che coniuga accoglienza e sicurezza, viene previsto per i profughi in condizioni di vulnerabilita', come donne sole con bambini, vittime potenziali della tratta di essere umani, anziani, persone affette da disabilita' o serie patologie, un programma di integrazione con percorsi di apprendimento della lingua italiana, l'avviamento al lavoro e l'iscrizione alla scuola per minori. (DIRE)