22 ottobre 2016 ore: 15:32
Immigrazione

Migranti, Ripamonti (Centro Astalli): "I sindaci non vogliono sporcarsi le mani"

Il presidente del Centro Astalli: “Siamo preoccupati solo di cosa sarà di 'noi' in senso identitario, contrapponendoci a 'loro'. Ma in questo modo ci stiamo allontanando dal senso di umanità e dal cammino dei diritti"
Nei panni dei rifugiati 1

ROMA - "La società civile e la Chiesa sono stati spesso indifferenti e distanti rispetto al tema del rifugiati, nonostante Papa Francesco, che con i suoi gesti sta scuotendo il nostro modo di essere cristiani". Lo ha affermato padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, durante la tavola rotonda del Masci (Movimento adulti scout cattolici) in corso ieri pomeriggio a Montecitorio sul tema immigrazione. "Ci sono quelli che predicano il Vangelo ma sono ostili nei confronti dello straniero - ha precisato - ma anche la società civile si lascia spesso strumentalizzare dai cantori della cattiva politica".

Le amministrazioni locali, ad esempio, "non vogliono sporcarsi le mani prendendosi la responsabilità di aprire i centri Sprar" per l'accoglienza dei richiedenti asilo: "E' più semplice dire: 'Il prefetto mi ha obbligato' ed aprire un Cas’, ossia un Centro di accoglienza straordinaria. "Siamo preoccupati solo di cosa sarà di 'noi' in senso identitario- ha detto - contrapponendoci a 'loro'. Ma in questo modo ci stiamo allontanando dal senso di umanità e dal cammino dei diritti".

Padre Ripamonti ha ricordato che più della metà dei 65 milioni di migranti del mondo sono minori: "Come cresceranno? L'unica vera risposta - ha concluso - sono i corridoi umanitari e modelli di integrazione inclusivi. Non sarà certo un muro a fermare queste persone".

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