Migranti, Rocca (Croce Rossa): sulla Sea Watch non numeri ma persone
"Anche durante le guerre - quando l'odio e la divisione sono parte del tessuto quotidiano del discorso politico - i naufraghi sono protetti grazie alla Convenzione di Ginevra. Ma non c'e' guerra nel Mediterraneo di oggi: l'Unione europea e' in pace. Eppure nessuno sta proteggendo la vita delle persone che sfuggono alla tortura e allo stupro in Libia". Cosi' in una nota Francesco Rocca, presidente della Federazione internazionale delle societa' di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, sulla vicenda della nave Sea Watch 3, bloccata al largo di Siracusa, con a bordo 47 migranti.
"Come e' possibile che 47 persone possano rappresentare una tale minaccia per l'intera Unione europea?" si chiede Rocca, che prosegue: "Salvare vite umane deve essere la priorita' di tutti i governi. Chiediamo ai governi europei di trovare una soluzione duratura che prevenga ulteriori morti nel Mediterraneo. Chiediamo al governo italiano di lasciare attraccare la nave Sea Watch e di consentire alle persone a bordo di sbarcare e accedere all'aiuto di cui hanno bisogno. Sono esseri umani, non numeri". (DIRE)