Migranti. Rossi: "Mostruoso quello che accade, indignarsi non basta"
Roma - "Indignarsi non basta. Occorre reagire insieme, organizzare la lotta. Sono morti in 117 al largo della Libia. Solo tre si sono salvati. Perche' i soccorsi sono arrivati tardi, perche' si e' atteso per ore e ore che intervenisse la guardia costiera libica". Lo scrive su Facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, che spiega: "La storia dei salvataggi in mare nel nostro Paese e' tragica. Dopo l'ottima iniziativa di Mare nostrum, per spendere meno vennero ridotte le navi e i mezzi militari impegnati nelle operazioni. Quindi arrivarono numerose le ong. Poi le ong. furono definite 'taxi del mare', per primo da Luigi Di Maio poi da tanti altri, anche purtroppo del campo democratico. Il risultato alla fine e' che sono state impedite di fare il loro lavoro e sono state cacciate".
"Ora Salvini- continua Rossi - dice spudoratamente che in ogni caso i porti devono restare chiusi perche', questo e' il senso del suo aberrante ragionamento, quanto piu' umani moriranno in mare quanto prima smetteranno di venire. La verita' e' che in mare si continua a morire come e piu' di prima ma i gommoni continuano ugualmente a prendere il largo. Che fare? Noi, e' vero, non abbiamo l'obbligo di accoglierli tutti, ma abbiamo il dovere etico e giuridico di salvarli tutti. Cio' che sta accadendo e' mostruoso, contrario ad ogni principio di umanita', e' mancanza di soccorso a chi rischia e perde la vita, un reato secondo le regole del mare".
"Oggi dalla Toscana- continua Rossi- parte il treno dei ragazzi per Auschwitz per visitare i campi di sterminio. Io sono andato piu' volte ad accompagnarli. Sul posto dell'orrore, viene spontaneo chiedersi come potevano sopportare tutto cio' coloro che abitavano li' vicino e percio' non potevano non essere a conoscenza di quello che stava accadendo. Adesso lo sappiamo, pensando all'oggi. Anche noi non potremo mai dire che non sapevamo. Percio' se faremo finta di nulla, se non reagiremo, saremo anche noi responsabili per la nostra parte. Noi possiamo opporci, facilmente, impegnandoci, senza rischiare, perche' siamo ancora liberi di manifestare il nostro pensiero e di organizzarci".
Il mondo virtuale di Facebook o di altri social non cambiera' di una virgola la realta' esistente. Al massimo potra' dare un contributo a far sapere, a prendere consapevolezza e ad indignarsi. Ma questo non basta - dice il presidente della Toscana- Occorre una presenza fisica, organizzata, solidale. Solo impegnando i nostri corpi, insieme agli altri, possiamo dimostrare a noi stessi che siamo ancora vivi e umani e capaci di influire sulle vicende umane. Io penso ad una mobilitazione forte, pacifica ovviamente, permanente in ogni citta', quartiere e paese, in ogni scuola e luogo di lavoro. Senza tregua. Giorno dopo giorno", conclude Rossi. (DIRE)