11 febbraio 2016 ore: 13:58
Immigrazione

Migranti, San Lazzaro risponde all’appello del papa: 4 ragazzi accolti in parrocchia

Hanno tra i 20 e i 26 anni, vengono da Gambia, Mali, Senegal e Somalia: due anni fa sono arrivati in Italia con Mare Nostrum. Da pochi giorni condividono un appartamento alle porte di Bologna, messo a disposizione da don Domenico, apripista in provincia
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SAN LAZZARO (Bologna) – “Per dar loro il benvenuto abbiamo organizzato una festa e una cena: è stata una bella serata tra amici”. A parlare è don Domenico Nucci della parrocchia di piazza Bracci del Comune di San Lazzaro, chiesa capofila nella provincia di Bologna nel seguire l’invito di Papa Francesco a ospitare migranti. Don Domenico ha messo a disposizione di 4 ragazzi arrivati in Italia con l’operazione Mare Nostrum un appartamento con ingresso privato nella casa parrocchiale. 

Tutto è cominciato pochi mesi fa: la parrocchia di San Lazzaro si è messa in contatto con la Caritas per dirsi disponibile ad accogliere migranti e rifugiati. Caritas ha valutato quali ragazzi fossero pronti a questa nuova avventura e, insieme con gli educatori delle strutture che li ospitavano in quel periodo, sono andati da don Domenico a conoscersi. 

“Hanno tra i 20 e i 26 anni, vengono tutti dall’Africa occidentale: Gambia, Mali, Senegal e Somalia – spiega il parroco –. Sono in Italia da un paio d’anni”. Prima di arrivare a San Lazzaro vivevano a Villa Aldini a Bologna e a Villa Angeli a Pontecchio Marconi, due strutture di seconda accoglienza: “Tra loro, c’è chi va a scuola e chi frequenta un corso da cuoco e pasticcere: sono ragazzi che già hanno fatto un cammino di integrazione”. 

Nel nuovo appartamento recentemente ristrutturato sono entrati solo da pochissimi giorni, e ora dovranno autogestirsi: don Domenico racconta di come buona parte della comunità si sia spesa in prima persona per portar loro lenzuola, piatti e altri beni di prima necessità: “Ho visto molta disponibilità nei miei concittadini. E i ragazzi hanno risposto con semplicità, gentilezza e determinazione. Hanno tanta voglia di inserirsi, di entrare presto a far parte a tutti gli effetti della comunità. In questo senso, il ruolo dei tutor che li seguono è fondamentale”. “Se mi sento un apripista – sorride don Domenico –? Non saprei. Per adesso posso solo dire che il primo impatto è stato molto bello”. (Ambra Notari)

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