Migranti, sarà recuperato il barcone della strage del 18 aprile
ROMA – Il prossimo 18 aprile, in concomitanza con l’anniversario del naufragio, inizieranno le operazioni di recupero del barcone, affondato a largo di Lampedusa un anno fa, in cui persero la vita, secondo le stime, circa 800 migranti. Lo ha annunciato il Commissario straordinario del governo per le persone scomparse, Vincenzo Piscitelli, in occasione della presentazione oggi a Roma della relazione 2015 sulle persone scomparse. “Per noi si tratta di un’operazione umanitaria forte – afferma - che rende onore al nostro paese”.
- Di quella che è considerata ad oggi la più grande tragedia del Mediteranneo, finora sono state recuperate, ma non ancora identificate, 169 persone. Ma si stima che nel barcone, che si trova a 370 metri di profondità, ci siano almeno 400 corpi. Nell’operazione verranno coinvolti tutti i componenti del ministero dell’Interno. La stima dei costi “non sarà contenuta” sottolinea Piscitelli: del recupero si occuperà la Marina militare. Nel progetto è previsto il sollevamento dell’imbarcazione attraverso un telaio che sarà calato in fondo al mare, una volta tirata fuori la nave verrà coperta con una tensostruttura per evitare che i corpi vengano ulteriormente deteriorati da agenti esterni. L’operazione durerà un paio di giorni, dopodiché inizierà a lavorare la sezione medico legale, procedendo con l’identificazione del Dna delle vittime, che verrà messo a disposizione dei familiari per l’identificazione.
Il dipartimento Libertà civili e immigrazione si occuperà, invece, della sepoltura. Oltre alla Sicilia verranno coinvolte anche altre regioni. “Al momento c’è anche l’idea di creare un cimitero dei migranti, da intitolare alla memoria del piccolo Aylan – aggiunge Piscitelli -. E’ un’ipotesi partita dal piccolo comune di Tarsia in Calabria che aveva pensato di riconvertire a cimitero un ex campo di concentramento. La prendiamo in considerazione, il progetto c’è”.
Per quanto riguarda, invece, il naufragio del 3 ottobre a Lampedusa finora, ricorda Piscitelli, oltre ai 187 corpi identificati subito sono stati sostenuti 60 colloqui con le famiglie che hanno portato all’identificazione di altre 20 persone. “Nuovi colloqui si faranno – aggiunge – anche con la collaborazione delle sedi diplomatiche”. (ec)