1 marzo 2016 ore: 16:42
Immigrazione

Migranti, scontri al confine macedone. Legis: Ue intervenga

La situazione al confine greco-macedone rimane tesa in queste ore, tra pressioni di migranti mediorientali che vorrebbero passare diretti verso il nord Europa e forze di polizia schierate in gran forza. "Ieri le tensioni si sono moltiplicate quando...
Migranti scontri al confine macedone

La situazione al confine greco-macedone rimane tesa in queste ore, tra pressioni di migranti mediorientali che vorrebbero passare diretti verso il nord Europa e forze di polizia schierate in gran forza. "Ieri le tensioni si sono moltiplicate quando circa 500 migranti, esasperati per il blocco dalla parte macedone, hanno sfondato la barriera". E' il racconto di Mersiha Smailovic, operatrice dell'associazione Legis che da due anni offre assistenza ai migranti, e diffuso dalla stampa cattolica.

I migranti secondo Smailovic "gridavano 'aprite il confine' e hanno iniziato a tirare sassi sul cordone della polizia che ha risposto con lacrimogeni e bombe mentre in mezzo alla folla c'erano bambini, donne e anziani". Su Twitter Medici senza frontiere hanno annunciato di aver curato 15 persone "di cui nove bambini con problemi respiratori in seguito alla rissa, e sette migranti, di cui tre bambini con ferite procurate sulle recinzioni".

"Tutto e' successo dopo l'introduzione delle quote dell'Austria e degli altri Paesi balcanici", aggiunge Smailovich, che racconta come due giorni fa "le circa 7mila persone alla frontiera hanno fatto una protesta pacifica ma siccome nessuno le ascolta e le condizioni nel campo di Idomeni - che riesce a contenere solo 2mila persone - si aggravano, la gente, che ha camminato a piedi per le autostrade da Atene fino al confine, non ce l'ha piu' fatta a sopportare".

"Molti- prosegue l'operatrice Legis- dormono all'aperto mentre il cibo e l'acqua scarseggiano". In giornata la situazione al confine, di nuovo chiuso, si e' tranquillizzata e la polizia ha permesso alle Ong e alla Croce rossa di portare acqua, cibo e impermeabili alla gente perche' ha iniziato a piovere. Per Smailovich la responsabilita' di qeusti avvenimenti e dell'Unione europea, "che non riesce a trovare una soluzione umana, a misura d'uomo, per la crisi dei migranti", convinta che "la Macedonia sia lasciata a se stessa contro queste persone che giustamente protestano e non sono neanche dirette verso Skopje, che non potrebbe offrire loro un futuro".

Dopo l'accordo tra l'Austria e i Paesi della rotta balcanica di permettere l'accesso a non piu' di 580 persone al giorno e solo se provenienti da Siria e Iraq, la Macedonia ha lasciato passare poche persone, solo 300 nel weekend scorso. Nel frattempo secondo le autorita' greche, "nel Paese ellenico ci sono gia' 22mila migranti che potrebbero diventare 70mila nelle prossime settimane". Da parte sua, il governo di Skopje ha continuato la costruzione di un nuovo recinto alto un metro e mezzo dal campo dei profughi fino ai valichi di frontiera. "Bisogna lasciar passare le persone- ha dichiarato Smailovich- senza applicare quote, restrizioni o limiti di numero e nazionalita'" ha concluso. (DIRE)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news