23 novembre 2018 ore: 16:23
Immigrazione

Migranti, sit-in contro il decreto Salvini: "E' una bomba sociale"

Un centinaio di persone in piazza a Roma, per protestare contro il provvedimento, approdato oggi alla Camera. Manifestazione organizzata da Baobab experience, Alterego fabbrica dei diritti e Link. "Chiediamo l’abrogazione del decreto, che è incostituzionale, ingiusto e pericoloso"
Eleonora Camilli/Rs Manifestazione contro il decreto salvini - 23 novembre 2018 1

Foto Eleonora Camilli/Rs

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Manifestazione contro il decreto salvini - 23 novembre 2018 1
ROMA - Ma quale sicurezza? Il Decreto Salvini è un pericolo”. “Il decreto Salvini è una bomba sociale, spegni la miccia”. Sono questi solo alcuni dei cartelli portati in piazza questo pomeriggio a Roma, per protestare contro il decreto sicurezza approdato oggi alla Camera. Un centinaio di persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata da Baobab experience, Alterego fabbrica dei diritti e Link. In piazza anche rappresenti dei movimenti studenteschi. 

“Come rete di studenti abbiamo deciso di partecipare al presidio perché nel dl sicurezza vediamo un passo indietro sul fronte dei diritti- dice uno dei portavoce-. Chiediamo al Parlamento un passo indietro e una risposta ai problemi reali del paese. Pensare ciò a finanziamenti sul l’istruzione e sul lavoro”. 

“Oggi la Roma antirazzista e pulita chiama tutti alla solidarietà - aggiunge Giovanna Cavallo, della rete legale per i migranti-. Chiediamo l’abrogazione del decreto, che è incostituzionale, ingiusto e pericoloso. Dall’abrogazione della protezione umanitaria so daspo urbani e sanitari- aggiunge- il provvedimento è vergognoso. Ci sorprende che venga approvato a larga maggioranza anche dal Movimento 5 stelle. Ci auguriamo che diventi presto incostituzionale nelle aule dei tribunali”. 

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Manifestazione contro il decreto salvini - 23 novembre 2018 2
Nel corso del sit in anche alcuni rappresentanti delle comunità straniere in Italia hanno preso la parola: “ io sono un’immigrata - ha detto una ragazza - non ho bisogno di essere accolta o integrata. Sono una lavoratrice, ho bisogno di rispetto, come hanno bisogno di rispetto i miei figli che sono nati qui, in Italia”.
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