17 febbraio 2015 ore: 13:30
Immigrazione

Migranti soccorsi in mare. Oltre 600 le navi mercantili intervenute nel solo 2014

A tracciare il bilancio l’International Maritime Organization (Imo) che alla comunità internazionale chiede un impegno maggiore contro i trafficanti. Sekimizu, segretario generale: "Sui servizi di soccorso e sui mercantili si sta addossando un peso intollerabile"
Immigrazione, operazione di salvataggio in mare

ROMA - Più di 600 navi mercantili “dirottate” nel solo 2014 per andare in soccorso ai migranti in pericolo: più di una nave ogni giorno. Accade nel Mediterraneo secondo quanto riportato dall’International Maritime Organization (Imo), agenzia delle Nazioni unite con sede a Londra per la sicurezza del trasporto marittimo internazionale. A lanciare l’allarme, ieri, il segretario generale dell’Imo, Koji Sekimizu, che chiede alla comunità internazionale un impegno maggiore nella lotta alle organizzazioni criminali che lucrano sulla pelle dei migranti. “Vi è una forte tradizione di ricerca e salvataggio in mare, ma i servizi di ricerca e salvataggio forniti da un certo numero di paesi sono al limite. Anche con il contributo della Marina e della Guardia Costiera Italiana, più di 600 navi mercantili sono state dirottate lo scorso anno per soccorrere i migranti in pericolo in mare. Siamo oltre i limiti accettabili. Senza gli sforzi delle autorità italiane i morti sarebbero molti di più”.

Secondo quanto affermato dall’Imo, nel 2014 sono state salvate più di 200 mila persone nel Mediterraneo, mentre le vittime sarebbero più di 3 mila. “Gli sforzi dei soccorritori italiani sono stati molto apprezzati – ha spiegato Sekimizu -, ma abbiamo raggiunto il punto in cui abbiamo bisogno di concentrarci maggiormente sulla prevenzione ". Per il segretario generale dell’Imo, infatti, “le persone hanno il diritto di migrare –  ha aggiunto -, ma è ora porre fine a migrazioni non regolamentate e illegali gestite dai trafficanti di esseri umani. Questi ultimi, infatti, non mettono in pericolo soltanto la vita dei migranti, ma anche i servizi e le navi mercantili che prendono parte alle operazioni di soccorso. E' necessario fare qualcosa contro i trafficanti o la situazione non migliorerà. Sui servizi di soccorso e sulle navi mercantili si sta addossando un peso intollerabile".

Sul tema delle migrazioni, inoltre, l’Imo ospiterà il prossimo 4 marzo un meeting di alto livello che vedrà la partecipazione dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), l'Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), l'Ufficio delle Nazioni unite contro la droga e il crimine (Unodc) e l'Ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani (Ohchr), l'Interpol, le organizzazioni del Global migration group, nonché gli stati membri e gli organismi dell'industria marittima interessati. All’incontro il segretario generale proporrà di prendere in seria considerazione la possibilità di istituire una banca dati per aiutare le forze dell'ordine ad identificare e arrestare i trafficanti. "Sono fermamente convinto – ha concluso  Sekimizu – che un maggiore impegno da parte della comunità internazionale per gestire meglio i processi migratori sia possibile". (ga)

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