Migranti, solidarietà in crisi in Europa: minori soli a rischio
ROMA - Solidarietà in crisi in Europa: le difficili condizioni che i migranti, in arrivo o in transito nei paesi Ue, affrontano sono l'oggetto del primo rapporto mensile dell'Agenzia Ue per i diritti fondamentali (FRA), che si riferisce alla situazione idi nove paesi Ue con i maggiori flussi, tra cui l'Italia, riferito tra novembre e dicembre 2015.
A preoccupare particolarmente la condizione dei minori non accompagnati e la loro tutela. Secondo la polizia svedese, riferisce l’Agenzia, circa il 25% dei minori soli spariscono dal loro alloggio e Austria, Slovenia e Svezia sono in ritardo nella nomina dei loro tutori. In Austria i minori non accompagnati devono firmare documenti su procedure che li riguardano e che devono intraprendere che potrebbero non comprendere pienamente. In Croazia l’Agenzia segnala che i bambini sono lasciati da soli a piangere, prima di essere raccolti da interpreti della Croce Rossa. Difficile anche l’inserimento scolastico: in Bulgaria i bambini richiedenti asilo continuano ad essere al di fuori del sistema di istruzione, mentre in Germania possono passare diversi mesi prima di poter accedervi. Cresce il numero di minori non accompagnati che arrivano in Austria.
Quale accoglienza? In Austria circa 4 mila richiedenti asilo, di cui oltre la metà dei quali bambini, non sono curati a livello provinciale. Le condizioni sanitarie sono critiche anche in Svezia dove in alcuni casi sono stati necessari interventi d'emergenza. Esemplari i casi segnalati dall’Agenzia: l’episodio della stazione ferroviaria Dobova in Slovenia dove circa mille per ogni treno, bloccate sui convogli, non hanno potuto avere accesso ai servizi igienici per diverse ore o i migliaia di richiedenti asilo che aspettano settimane nella hall dell'aeroporto di Berlino-Tempelhof che le docce siano installate. In Croazia il rapporto denuncia il trasferimento frettoloso dei rifugiati che non lascia secondo il rapporto alcuna possibilità ai migranti di riposo o alle autorità di accertare le vulnerabilità. Per l’Italia raccolta la denuncia di Medici Senza Frontiere che ha lasciato la struttura di prima accoglienza a Pozzallo, a causa di condizioni di accoglienza ritenute inadeguate. L’Agenzia segnala che il caso dell’hotspot aggiuntivo a Trapani (Sicilia) dove una settimana dopo l’apertura, si sono registrati problemi per le procedure applicate erroneamente a un gruppo di migranti.
Solidarietà in crisi. L'accettazione dei rifugiati tra la popolazione è in calo in Austria, Bulgaria, Germania, Ungheria e Svezia ed episodi di razzismo e crimini d'odio aumentano in Germania e in Svezia. La Svezia ha introdotto controlli alle frontiere a Danimarca e Germania, e chiesto alle aziende di trasporto di controllare se i loro passeggeri fossero in possesso di documenti d'identità. La Slovenia costruisce un recinto al confine con la Croazia e l’Austria installa barriere al confine in Spielfeld per facilitare l'attraversamento delle frontiere ordinate. Alcune persone sono state respinte alla frontiera, sia perché hanno fornito informazioni incoerenti (Austria), perché hanno documenti falsi o non hanno voluto chiedere asilo al loro arrivo (Germania e Svezia). Il governo ungherese poi a dicembre è arrivato a sponsorizzare una campagna contro i profughi, che ha ritratto i rifugiati come potenziali terroristi. Sono 1.064 le persone colpevoli di aver attraversato senza autorizzato la recinzione di confine in Ungheria, che ha approvato un emendamento al codice penale per sanzionare l'ingesso nel paese non autorizzato. In Germania poi i tribunali si trovano ad affrontare un gran numero di casi di traffici di esseri umani casi.