25 agosto 2014 ore: 15:31
Immigrazione

Migranti, sono 20 i bambini scomparsi nel naufragio del 2 agosto

Arci Milano e Vita hanno raccolto la testimonianza di quattro famiglie siriane che non sanno più che fine hanno fatto i loro figli. I dati ufficiali parlano solo di 2 morti in quel naufragio, ma in tutto sono già almeno 40 le persone che mancano all'appello
Immigrazione, operazione di salvataggio in mare

MILANO - All'appello mancano ormai una quarantina di nomi, di cui 20 bambini. Tutti siriani, naufragati il 2 agosto al largo delle coste libiche. I dati ufficiali parlano di 2 morti e di 286 salvati dalle navi dell'operazione Mare nostrum. Ma col passare delle settimane il numero delle segnalazioni di persone scomparse quel giorno aumenta. I primi ad accorgersi che il naufragio del 2 agosto possa essere stato più drammatico di quel che sembra, sono stati l'Arci di Milano e il giornale Vita. Allo sportello dell'associazione si sono presentate l'8 agosto quattro famiglie che hanno raccontata che durante i momenti concitati del salvataggio in mare hanno perso le tracce dei loro figli. Racconto rilanciato da Vita il 20 agosto e che ha dato il via ad altre segnalazioni che stanno arrivando sia alla redazione del giornale sia all'Arci.

"Ci arrivano da altre associazioni impegnate nell'accoglienza dei profughi - racconta Daniele Biella, redattore di Vita -. Noi le giriamo al Ministero dell'Interno che farà le verifiche, incrociando i nominativi che abbiamo con quelli dei profughi registrati dalle prefetture". La speranza è che sia i venti bambini che gli altri siano in realtà finiti nei centri di accoglienza di altre città. "Ho intervistato una delle famiglie che sta cercando i suoi quattro bambini - racconta Daniele Biella -. Chiedono di sapere che fine hanno fatto, se sono morti o vivi".

Nel racconto fatto a Vita, la famiglia siriana racconta che in Libia si sono imbarcati con loro circa 550 persone. Se quelle salvate, almeno ufficialmente, sono state 286, le altre che fine hanno fatto? "Ci sono tante cose da chiarire rispetto a quel naufragio", conclude Daniele Biella. (dp)

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