2 novembre 2022 ore: 13:00
Immigrazione

Migranti, Sos Mediterranée: “Un porto sicuro per i 234 sopravvissuti a bordo della Ocean Viking”

L’ong li ha salvati nei giorni scorsi da sei imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo. "Le persone soccorse sono totalmente esauste, disidratate, soffrono disagi psicologici”
Foto: Agenzia DIRE Ocean Viking - Msf

Milano - La Ocean Viking - la nave di ricerca e soccorso gestita da Sos Mediterranée in collaborazione con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa - ha salvato 234 donne, bambini e uomini che viaggiavano su sei imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo centrale tra il 22 e il 26 ottobre.

"Le persone soccorse nel Mediterraneo centrale dalle navi civili devono essere autorizzate a sbarcare in un Porto sicuro entro tempi ragionevoli, come avviene per le operazioni di ricerca e salvataggio condotte dalle autorità e dalle navi mercantili. Gli ostacoli sempre più ostici che le navi di soccorso hanno dovuto affrontare in questo tratto di mare, a partire dal 2018, sono discriminatori e inaccettabili. Mantenere ulteriormente i sopravvissuti a bordo delle navi, come ostaggi del dibattito politico, sarebbe un drammatico fallimento per gli Stati membri europei e gli Stati associati", afferma Alessandro Porro, presidente di Sos Mediterranèe Italia.

"Le persone soccorse sono totalmente esauste, disidratate, soffrono disagi psicologici. Alcune di esse richiedono cure mediche immediate. Abbiamo fornito assistenza sanitaria, cibo, acqua, articoli per l'igiene personale, primo soccorso psicologico e la possibilità di chiamare e mettersi in contatto con i propri familiari. Ma queste persone non possono permettersi di aspettare ancora, questa incertezza sta rendendo la situazione insopportabile e lo stress cresce di giorno in giorno. Hanno urgentemente bisogno di un porto sicuro", afferma Frido Herinckx, responsabile delle operazioni della Ifrc. Il diritto delle persone a sbarcare prontamente in un Porto sicuro non è e non può essere negoziabile. L'attuale blocco dello sbarco nei confronti delle nostre operazioni di ricerca e soccorso sono violazioni gravissime del diritto internazionale marittimo. La Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare (Solas) definisce in modo molto dettagliato gli obblighi di ricerca e soccorso degli Stati e dei comandanti di nave: dall'obbligo di rispondere e coordinare le ricerche delle imbarcazioni segnalate come in difficoltà, all'obbligo di assegnare un "Porto sicuro non appena ragionevolmente possibile". Vengono prese in considerazione tutte le circostanze, compreso l'obbligo per gli “Stati maggiormente in grado di prestare assistenza” di cooperare per individuare un Porto sicuro per lo sbarco; l'obbligo di prestare assistenza "indipendentemente dalla nazionalità o dallo status di tali persone", nonché il fatto che la "valutazione dello status delle persone soccorse" non deve "ritardare indebitamente lo sbarco dei superstiti". Come previsto dalle convenzioni marittime, la Ocean Viking ha informato le autorità marittime competenti in tutte le fasi delle operazioni di ricerca e soccorso e ha chiesto la designazione di un Porto sicuro. Abbiamo l'obbligo di cooperare e di dare priorità nelle operazioni di ricerca e soccorso delle persone in transito, indipendentemente dal loro status giuridico, anche attraverso meccanismi di sbarco chiari, sicuri e prevedibili per le persone soccorse.

Sos Meidterranèe e la Ifrc esortano gli Stati membri dell'Ue e gli Stati associati a rispettare il diritto internazionale e a cooperare nella designazione di un Porto sicuro per i naufraghi a bordo della Ocean Viking. Occorre porre fine alle sofferenze di centinaia di uomini, donne e bambini. 

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