Migranti, Toninelli: l'Italia non ha chiuso i porti, ha chiesto a Malta di aprire i suoi
Roma - "Il luogo di salvataggio puo' non essere necessariamente un porto. Puo' anche essere una nave ad esempio una nave battente bandiera tedesca o britannica. Si faranno degli accordi, si cambiera' il regolamento di Dublino, si metteranno i migranti in sicurezza, poi si metteranno su degli aerei e si sposteranno nel paese in base alla bandiera della nave". Cosi' Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ai microfoni di Giorgio Zanchini a Radio anch'io su Radio1 Rai, commentando il caso della nave della Marina statunitense che ha raccolto 41 naufraghi ma che Seawatch si rifiuta prendere a bordo senza la certezza di un porto dove sbarcarli.
"L'Italia non ha chiuso i porti. L'Italia ha chiesto a Malta di aprire i suoi porti. Dopo aver salvato i 629 richiedenti asilo sull'Aquarius, La Valletta era il porto piu' vicino. Abbiamo utilizzato un giusto pragmatismo e abbiamo rimesso al centro del dibattito politico il tema dell'immigrazione. Salviamo e salveremo vite ma non possiamo piu' farlo da soli. Sono gli altri paesi che devono aprire i loro porti. Abbiamo avuto una risposta positiva dalla Spagna. Ora l'aspettiamo anche da Macron e la Francia. Le Ong devono rispondere ai richiami della Guardia costiera. Fino ad ora ha fatto tutto da sola la Guardia costiera italiana. La politica migratoria deve cambiare ci vogliono degli accordi bilaterali. Ci sono troppe ambiguita' nel diritto marittimo. Ma l'Italia non puo' accollarsi i salvataggi da sola. Vado fiero di aver gestito la questione dell'Aquarius insieme al ministro Salvini", conclude.
(DIRE)