Migranti transitanti, le associazioni a Baldassarre: "A che punto è il Piano?"
ROMA – Che cosa intende fare il Comune di Roma sui migranti in transito nella Capitale? A che punto è il piano concordato con l’assessora Baldassare? Lo chiede in una lettera aperta, indirizzata all’assessorato capitolino per le politiche sociali, la "Rete di supporto legale per i migranti in Transito" formata da A buon diritto, Action diritti, Baobab experience, Consiglio italiano Rifugiati e Radicali Roma.
Nel documento le associazioni sottolineano come l’attività presso il Piazzale Est della Stazione Tiburtina, dove sono presenti ogni giorno e ogni notte oltre un centinaio di persone, stia andando avanti nonostante i continui interventi delle forze dell’ordine. “La situazione è sempre più complicata per via degli sgomberi frequenti e dell'assenza di un luogo fisico di riferimento. In questo modo è molto difficile per noi portare avanti un lavoro che riesca a far emergere e, poi, segnalare le problematiche di ognuno dei migranti contattati – scrivono - Si tratta di donne, uomini e minori stremati dalla vita di strada e con cui sarebbe opportuno lavorare per mettere a punto dei progetti individuali di regolarizzazione e di inserimento nei circuiti dell'accoglienza, tentando di indirizzare i loro viaggi, laddove opportuno, verso le città italiane da cui si sono allontanati. Una procedura, questa, disposta anche dall'Ufficio Immigrazione della Questura di Roma”.
Per questo chiedono a Baldassare di “poter conoscere a che punto è il piano concordato con lei e con il suo staff alla cui stesura la nostra rete, così come altre associazioni, aveva partecipato. E ciò è ancora più necessario dal momento che il documento conclusivo prevedeva un aggiornamento dopo il 31 ottobre – aggiungono -. In un suo messaggio su facebook, come aveva già scritto in altri comunicati precedenti, sottolinea il lavoro svolto in stretta collaborazione con le associazioni. Ma, per quanto ci riguarda, non ci incontriamo dal 12 settembre, e sarebbe opportuno riprendere i contatti visto che, da quella data, il contesto in cui operiamo è peggiorato e non sappiamo quali siano le sue intenzioni sul da farsi.