Migranti transitanti, Raggi: "Situazione complessa. Prima bastava chiamare Buzzi…"
ROMA - "Mi sono subito attivata per trovare un luogo per quelli che noi chiamiamo migranti transitanti". Lo ha detto il sindaco di Roma, Virginia Raggi, intervenendo durante l'Assemblea capitolina straordinaria sull'emergenza migranti a via Cupa.
"Quando ho chiesto a qualcuno perché la questione fosse così complessa, con una battuta mi hanno detto: 'È complesso oggi, prima bastava chiamare Buzzi e i posti si trovavano così'. Dobbiamo tutti cooperare verso la stessa direzione, quella dell'accoglienza – ha aggiunto il sindaco -, è un percorso difficile ma dobbiamo farcene carico tutti insieme per trovare un'alternativa a quella che fino a oggi è stata una soluzione sbagliata. Sarà più difficile, ma la ricerca di scorciatoie non sta nelle corde di questa amministrazione".
"All'opposizione che oggi chiede di sapere i tempi rispondo che è sbagliato pretendere da questa amministrazione tempi certi per la risoluzione di problematiche che vanno avanti da anni e che necessitano nuove strade che non appartengono solo all'amministrazione comunale ma a più livelli istituzionali – ha affermato la Raggi -. Per questo abbiamo avviato un'interlocuzione con Governo e prefetto, perché il tema va affrontato da tutte le istituzioni in modo congiunto. Oggi non sono in grado di dire quando saranno aperti i luoghi di accoglienza per queste persone, ma lavoriamo perché vengano creati e realizzati affinché questa emergenza possa essere gestita".
“Non è più emergenza. Sono persone da sistemare, strutturalmente”. "Già nella riunione del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza a luglio su via Cupa si parlava di dove farli andare perché la soluzione di farli stare in strada non va bene né per loro né per i residenti della zona: da lì è partito un tam tam per capire quali centri fossero disponibili ad accoglierli, ma con un'approssimazione che mi ha fatto molto preoccupare, e non per colpa degli uffici. Per questo ho chiesto già da quel primo incontro che si costituisca un sistema strutturale di accoglienza per far fronte a una situazione che ormai dell'emergenza non ha più nulla, perché ormai è un dato di fatto. Parlare di emergenza migranti è sbagliato, sono persone che ormai stanno qui e vanno sistemate in maniera strutturale e organica. Per questo mi sono subito attivata per trovare un luogo per quelli che noi chiamiamo migranti transitanti".
L’appello ai volontari. "Se vogliamo lavorare davvero dobbiamo capire che dobbiamo lavorare da un lato con tutte le istituzioni interessate, perché purtroppo l'accoglienza è un tema che ci vede partecipare solamente in quanto obbligati a fornire assistenza ma non riusciamo a gestire, non abbiamo la facoltà di gestire. Quindi da un lato dobbiamo aprire dei tavoli con le altre istituzioni, cosa che stiamo facendo, e dall'altro invito tutte le forze, gli stessi volontari e le associazioni convolte ad aiutarci a studiare nuovi modelli che vadano in un percorso di legalità e che riescano a trovare nuove strade per gestire questo fenomeno in modo tale da non creare neanche tensioni sociali. Anche la concentrazione di migranti in alcuni e pochi territori della Capitale non è corretta, quello che è stato fatto fino ad oggi non è corretto. Forse ci vorrà un pochino più di tempo, mi dispiace e me ne dolgo ma ritengo che pure impegnandoci tutti al massimo dobbiamo metterci il tempo che serve per riuscire a dare una risposta universalmente valida".