26 gennaio 2017 ore: 14:16
Immigrazione

Migranti, Ue: "Tante proposte ma prima di tutto bisogna salvare vite"

Numerose le proposte avanzate dalla Commissione sul versante migrazioni in vista del Consiglio europeo del 3 febbraio. Per comprendere la portata delle azioni individuate occorre fare riferimento all'Agenda europea sulla migrazione e sui lavo...
Migranti vengono salvati da una nave

Roma - Numerose le proposte avanzate dalla Commissione sul versante migrazioni in vista del Consiglio europeo del 3 febbraio. Per comprendere la portata delle azioni individuate occorre fare riferimento all'Agenda europea sulla migrazione e sui lavori iniziati nell'ambito del quadro di partenariato che "mira a rafforzare la cooperazione con i Paesi partner" dell'Africa. Si tratta di un pacchetto di interventi operativi sul campo, di finanziamenti, di azioni di taglio politico e diplomatico. La prima proposta intende sostanzialmente ridurre il numero di traversate del Mediterraneo "e salvare vite rafforzando il sostegno esistente alla guardia costiera e alla marina libiche, anche attraverso l'operazione Sophia dell'Eunavfor, nonche' l'ampliamento delle attivita' di formazione grazie a un finanziamento supplementare immediato di 1 milione di euro al programma Seahorse e una sovvenzione di 2,2 milioni di euro nell'ambito del programma di sviluppo e protezione regionale nell'Africa settentrionale e l'istituzione di un centro di coordinamento del salvataggio marittimo".

Ovviamente il primo partner e' la Libia, ma la strategia avanzata dalla Commissione guarda anche agli altri Paesi africani e non perde di vista il Medio Oriente. Secondo elemento e' "intensificare la lotta contro gli scafisti e i trafficanti, garantendo che la rete Seahorse Mediterraneo sia operativa entro la primavera del 2017, per rafforzare le autorita' costiere dei Paesi del Nord Africa e consentire una migliore cooperazione operativa fra loro".

Terzo aspetto: "proteggere i migranti, incrementare il reinsediamento e promuovere il ritorno volontario assistito mediante il sostegno all'Unhcr nel suo lavoro con le autorita' libiche per affrontare la situazione di quanti necessitino protezione internazionale e per migliorare la situazione dei migranti in Libia".

Poi, "gestire i flussi migratori attraverso le frontiere meridionali della Libia, con il dispiegamento dell'intera gamma di missioni e progetti dell'Ue a sostegno delle autorita' libiche nella gestione delle frontiere e nella protezione dei migranti, promuovere il dialogo fra la Libia e i Paesi limitrofi e sfruttando lo slancio offerto dai risultati con il Niger nell'ambito del quadro di partenariato".

Quindi, quinto aspetto, aumentare il finanziamento del Fondo fiduciario dell'Ue per l'Africa "mobilizzando 200 milioni di euro per progetti nel 2017 intesi a sostenere azioni quali la formazione e l'equipaggiamento della guardia costiera libica, migliorare le condizioni per i migranti e intensificare i ritorni volontari assistiti".

Le proposte di ieri della Commissione sono state trasmesse alle cancellerie dei Ventotto. "Dal 2015 le risorse e le attivita' destinate alle operazioni dell'Ue in mare sono state triplicate", specifica la Commissione, "contribuendo a salvare oltre 400mila persone nel Mediterraneo. Tuttavia, l'aumento della migrazione sulla rotta del Mediterraneo centrale, seguita da oltre 181mila migranti e rifugiati per raggiungere l'Ue nel 2016, ha comportato anche livelli senza precedenti di perdite di vite umane in mare". Per impedire "che questa tragedia umana continui nel 2017", si vorrebbe promuovere una "strategia globale", tenendo conto del piu' ampio contesto regionale (in particolare le frontiere meridionali della Libia nonche' Tunisia, Egitto e Algeria), "accentuando nel contempo l'attenzione posta sulla Libia, che rappresenta il punto di partenza per oltre il 90% di quanto cerchino di raggiungere l'Europa".

In vista del Consiglio europeo straordinario del 3 febbraio a Malta la Commissione europea ha stilato anche un bilancio dei progressi compiuti e "di cio' che resta da fare per rendere pienamente operativa la nuova Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera". A tre mesi dal suo varo "sono stati conseguiti- secondo la Commissione- risultati importanti, che includono la costituzione di una riserva di reazione rapida obbligatoria di guardie di frontiera e apparecchiature e la creazione di una nuova riserva per le squadre di intervento per il rimpatrio".

Tali riserve possono essere dispiegate per sostenere gli Stati membri "cui spetta in primis rafforzare il controllo alle frontiere esterne". L'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera ha dispiegato 1.550 agenti per fornire sostegno agli Stati membri ai confini esterni, integrando le capacita' nazionali esistenti, equivalenti a oltre 100mila agenti. Per la Commissione, l'azione dell'Agenzia "continua a presentare carenze, e gli Stati membri devono provvedere a porvi rimedio adeguatamente".

"In seguito all'adozione in tempi record della proposta sull'istituzione della guardia di frontiera e costiera europea, tutte le parti interessate hanno trascorso gli ultimi tre mesi lavorando a pieno ritmo per consentire all'Agenzia di intervenire alle nostre frontiere comuni ogni volta e ovunque sia necessario e il piu' rapidamente possibile", ha dichiarato il primo vicepresidente Frans Timmermans. (www.agensir.it)

(DIRE)

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