16 marzo 2023 ore: 11:58
Immigrazione

Migranti, una piattaforma “privata” per il collocamento del lavoro straniero

Presentata a Roma Migrants.Work la prima piattaforma “privata” in Italia dedicata al lavoro straniero, ideata e gestita dal Consorzio Umana Solidarietà e specializzata nel matching tra la domanda e l'offerta di lavoro che candida lavoratori stranieri

ROMA - E’ stata presentata a Roma MIGRANTS.WORK la prima piattaforma “privata” in Italia dedicata al lavoro straniero - ideata e gestita dal Consorzio Umana Solidarietà - specializzata nel matching tra la domanda e l'offerta di lavoro che candida lavoratori stranieri. L’iniziativa del Consorzio Umana Solidarietà si è svolta lunedì scorso, 13 marzo, presso la Camera dei Deputati.

Ad aprire i lavori è stato Paolo Ragusa, coordinatore del Consorzio Umana Solidarietà, il quale ha chiarito che “MIGRANTS.WORK è una piattaforma privata online specializzata nel matching tra la domanda e l'offerta di lavoro che candida lavoratori stranieri, in possesso di adeguate capacità linguistiche, pre-qualificati o addirittura già formati per svolgere le diverse mansioni richieste dalle aziende.
“L'obiettivo - ha sottolineato Paolo Ragusa - è quello di intercettare i migranti a partire dalla loro presenza nei centri di accoglienza, orientando anche il sistema verso iniziative di formazione dedicate, per proporli nel mercato del lavoro in maniera competitiva, proteggendoli anche dal rischio di reclutamento illegale… Si tratta - ha aggiunto Ragusa - di un efficiente sistema di collocamento dei lavoratori stranieri, sostenuto da strumenti innovativi e da un network che sarà sempre più ampio, tutela il valore del lavoro regolare e contrasta i fenomeni di sfruttamento lavorativo e di caporalato. Peraltro, la presenza di un canale di reclutamento specializzato aiuterà l'economia italiana che oggi soffre, (soprattutto in alcuni settori strategici per il PIL del Paese, come l'agricoltura, l'edilizia e la ristorazione) una pesante crisi di manodopera… Con MIGRANTS.WORK – ha concluso - stiamo provando a mettere in corrispondenza in maniera strutturale e sistemica due mondi: il sistema dell’accoglienza italiano che ha percorsi di autonomia e di inclusione socio lavorativa da realizzare con i propri ospiti e l’economia del Paese che invece ha un grande fabbisogno di manodopera. Proviamo a proporre al Paese - ha concluso Paolo Ragusa - una narrazione diversa del fenomeno migratorio che può essere non un problema, ma un’opportunità e una risorsa per il Paese se governato adeguatamente”.

Argomenti ribaditi da Mattia Peradotto, coordinatore Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei Ministri), anche lui intervenuto nel corso dei lavori.
Maria Teresa Bellucci (viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali) ha ringraziato “il Consorzio Umana Solidarietà e il coordinatore Paolo Ragusa”, anche per l’invito ricevuto e “accettato” sulla scorta dei “temi trattati, attualissimi, quali quelli dell’immigrazione,  del lavoro e della dignità umana che hanno priorità per questo governo. E qui, oggi, si sta affrontando un tema emergente di cui il governo Meloni ha una grande consapevolezza per la delicatezza di questo tema e la complessità”. 

Titti Postiglione (vice capo dipartimento della Protezione Civile) ha affermato di aver “accettato l’invito perché sono convinta che uno dei doveri che le pubbliche amministrazioni hanno è anche quello di mettere a sistema alcune pratiche di esperimenti che vengono perseguiti in questo caso specifico dagli enti del terzo settore”.

Alfonso Luzzi (componente Cnel Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), rivolgendosi ai presenti, ha dichiarato che conosce già “il Consorzio Umana Solidarietà e le diverse attività in cui è impegnato e opera. Per cui sono certo che il lavoro che verrà fuori da questa iniziativa sarà un lavoro di grande qualità, perché lo  scopo che si pone è quello di combattere la mediazione illecita… il caporalato”.

Lorenzo Stura (vicepresidente nazionale vicario Unicoop): “Noi guardiamo al lavoro e all’inclusione nel lavoro, guardiamo alla possibilità di esprimere solidarietà, attraverso la formula del lavoro e della cooperazione… E questo è effettivamente un esempio tipico del fatto che magari, attraverso l’esperienza, va a colmare quel qualcosa che è mancata nonostante ci sia l’accoglienza.”

Per Andrea Orlando (segretario nazionale Flai) si è soffermato sul “lavoratore migrante” che “deve essere accompagnato nel suo percorso fatto di un’infinità di variabili, tra cui il contratto di lavoro in primis e la comprensione della lingua italiana, perché l’integrazione è un obiettivo nobile come lo è l’inclusione, per stare meglio tutti insieme”.
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