Migranti, una rete di aiuto per i bambini nati a bordo delle navi di salvataggio
PALERMO - Favour pesa poco più di 3 chili ed è nato ieri nel primo pomeriggio. E' il terzo bambino dato alla luce sulla nave Aquarius dall'inizio della sua missione. La mamma nigeriana Sinsia ha partorito poche ore dopo essere stata tratta in salvo. L'obiettivo dell'organizzazione umanitaria italo-franco-tedesca SOS Mediterranee, come spiega la presidente Valeria Calandra, non è solo favorire un parto sereno ma anche attivarsi con un capillare lavoro di rete con realtà pubbliche e associazioni affinchè queste mamme insieme ai loro bambini possano avere un'accoglienza adeguata allo loro situazione di fragilità e possano essere anche aiutate a ricostruirsi una vita.
La donna che ha affrontato il viaggio da sola, si trovava a bordo di una piccola barca di legno, soccorsa intorno alle 19 di sabato sera. Il travaglio è iniziato alle 4 del mattino di domenica, la mamma e il suo bambino adesso stanno bene. Secondo le prime dichiarazioni fatte agli operatori della nave umanitaria il marito sarebbe morto in Nigeria. Da quando la missione della Aquarius ha preso il via, nel febbraio del 2016, si tratta della terza nascita. Prima di Favour lo scorso maggio era nato Alex, Newman a settembre. Un altro neonato con la sua mamma era stato accolto in nave, in seguito a un salvataggio, e poi portato a Taranto. Sos Mediterranee, che opera in partnership con Msf, ha effettuato 4 operazioni di salvataggio nel mar Mediterraneo in meno di 24 ore. Sono, infatti complessivamente 647 i profughi tratti in salvo.
Considerato che la nave con a bordo tutti i 647 migranti arriverà domani al porto di Catania, l'organizzazione umanitaria si sta già attivando affinchè a questa donna e al suo bimbo possa essere data un' assistenza idonea al suo stato di convalescenza. "La nostra speranza - dice Valeria Calandra - è che possa essere favorita un'assistenza socio-sanitaria adeguata. Per questo proprio oggi, al fine di evitare che questa donna, con il bambino appena nato, possa essere messa subito in un pulman diretto al nord Italia, abbiamo contattato l'assessore di Palermo Agnese Ciulla per sapere se ci sono case di accoglienza protette che possano eventualmente ospitarla. Vorremmo evitare che finisse dentro un centro di accoglienza trattata come un numero. Speriamo di riuscire a seguire il percorso che farà".
"Andando aldilà, infatti, della parte legata soltanto al salvataggio ed al parto, abbiamo sempre finora cercato di seguire tutte le mamme che hanno partorito a bordo della nostra nave - aggiunge ancora Valeria Calandra -. Con il piccolo Alex per esempio ci siamo riusciti bene. Dopo la nascita, infatti, essendo arrivato con la sua mamma ed il suo papà a Cagliari siamo riusciti a favorire la giusta accoglienza e oggi sono in Germania. Il secondo, Newman insieme alla sua mamma arrivata senza compagno e pure con un altro figlio, è ancora a Messina dove era sbarcato".
"Già per l'anno prossimo - aggiunge - abbiamo messo in rete la proposta di organizzare un incontro a cui parteciperanno parecchie associazioni proprio per capire lo stato dei servizi assistenziali presenti a favore degli immigrati. Questo ci servirà naturalmente per farci un prospetto e capire in relazione alle situazioni diverse che possono esserci a bordo quale realtà di accoglienza ci sembra più adeguata a dare risposte. Ci possono essere casi di violenza o di altro tipo per esempio nel caso dei siriani o di minori stranieri che richiedono interventi immediati. In questo modo potremmo snellire anche il lavoro dei servizi sociali pubblici territoriali di comune e prefetture. L'obiettivo è quello di fare una sorta di vademecum che possa essere utilizzato soprattutto a bordo per capire meglio a chi rivolgerci per favorire una maggiore assistenza".
La Aquarius è la sola nave umanitaria di ricerca e soccorso della società civile che continuerà senza interruzioni le operazioni di soccorso in mare anche durante tutto il periodo invernale. (set)