Migranti, Unhcr in Libia: "Rifugiati in condizioni scioccanti"
- ROMA - “Sono rimasto scioccato dalle condizioni in cui si trovano i rifugiati e i migranti. I bambini, le donne e gli uomini, che hanno sofferto così tanto, non dovrebbero sopportare tali difficoltà”. A dichiararlo è Filippo Grandi, Alto Commissario Onu per i rifugiati, in missione in questi giorni in Libia. L’Unhcr ha infatti annunciato di voler intensificare la presenza nel paese con programmi mirati a rispondere al peggioramento della crisi umanitaria dovuta a conflitti, insicurezza, instabilità politica e a un’economia crollata nel paese nordafricano. Grandi ha visitato Tripoli domenica 21 maggio, durante il suo soggiorno, ha incontrato rifugiati e migranti in alcuni dei centri di detenzione di Libia.
Secondo i dati sono circa 300mila i libici sfollati dai conflitti in corso. Nel complesso, più di 1,3 milioni di persone - compresi gli sfollati interni, nonché i libici vulnerabili, le comunità ospitanti, i migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo - hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria. “Centinaia di migliaia di persone in Libia sono state colpite da problemi di ordine pubblico, l’ assistenza è insufficiente, mancano medicinali essenziali, cibo, acqua potabile, rifugio e istruzione – sottolinea l’Alto commissariato. In risposta a questa situazione, l'Unhcr sta ampliando le sue operazioni umanitarie esistenti nel paese e sta rafforzando la cooperazione con l'Oim per sfruttare i rispettivi punti di forza di entrambe le organizzazioni. “Non dobbiamo sottovalutare la sfida di operare in un contesto instabile e come la Libia di oggi", ha dichiarato Grandi. "La nostra capacità di accedere e di fornire efficacemente la protezione e l'assistenza necessari è una sfida costante. Le persone che stiamo cercando di aiutare, anche il nostro personale, vivono in una situazione di enorme rischio”.
Oltre ai nuovi uffici e a centri di sviluppo per i rifugiati e i richiedenti asilo, l'Unhcr sta inoltre aumentando la sua presenza in luoghi di sbarco per persone salvate o intercettate in mare, in stretta collaborazione con Oim e altri partner. Al tempo stesso, l'accesso e l'assistenza umanitaria ai rifugiati e ai richiedenti asilo vulnerabili nei centri di detenzione gestiti dalle autorità libiche saranno aumentati. Ci si concentrerà sulle attività umanitarie salvaguardando la vita e promuovendo il rilascio di rifugiati detenuti e richiedenti asilo. Nell'ultimo anno e mezzo, l'Unhcr è stata in grado di garantire il rilascio di più di 800 profughi vulnerabili e richiedenti asilo. L’Agenzia Onu promuoverà inoltre i suoi programmi per aiutare gli libici e le comunità ospitanti che hanno bisogno di un miglior accesso a servizi di base, seriamente deteriorati a causa della crisi. Tra le altre attività, sono previsti progetti di impatto immediato su base comunitaria su piccola scala a beneficio delle comunità ospitanti, degli sfollati, dei rifugiati e dei richiedenti asilo. La Libia continua ad essere il principale punto di partenza per i rifugiati ei migranti che cercano di raggiungere l'Europa. L'Alto Commissario è stato accompagnato a Tripoli dal suo incaricato speciale per la situazione mediterranea centrale, Vincent Cochetel, che coordinerà la risposta transfrontaliera dell'Unhcr alla complessità dei movimenti migratori misti nel Mediterraneo e dal direttore regionale Unhcr per il Medio Oriente Est e Nord Africa, Amin Awad.