18 settembre 2015 ore: 15:46
Immigrazione

Migranti verso ovest, Friuli preoccupato. Ics: serve un piano per l'accoglienza

Dopo la chiusura del confine ungherese, il flusso potrebbe arrivare anche in Friuli Venezia Giulia. Schiavone, presidente di Ics: "Non ci si sta preparando. Tutti sperano che vadano verso nord, attraverso Slovenia e Austria. Ma non è detto che ci riescano e potrebbero allora scegliere l'Italia"
Migranti. Giovani scappano e filo spinato

MILANO - Il muro di filo spinato eretto dall'Ungheria sta spostando il flusso dei profughi verso ovest. La Croazia ha bloccato i treni da e per la Serbia, in Slovenia fioccano le polemiche su giornali e Tv sull'opportunità o meno di accoglierli. E in Friuli Venezia Giulia? Si sta a guardare, con preoccupazione: "Il problema, però, è che non c'è un piano di sistemazione di emergenza nel caso arrivassero" sostiene Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio italiano di Solidarietà (Ics), associazione che in Friuli si occupa di accoglienza dei profughi. "Sono molto preoccupato -aggiunge-. Non tanto per il numero di profughi che potrebbero arrivare, quanto per il fatto che non ci si sta preparando. Nel giro di 48 ore la situazione potrebbe cambiare. Tutti sperano che vadano verso nord, attraverso Slovenia e Austria. Ma non è detto che ci riescano e quindi potrebbero scegliere di passare dall'Italia".

In Friuli sono circa 2.500 i profughi accolti finora. "La regione è in grado di ospitarne molti di più -assicura il presidente dell'Ics-. Bisogna però organizzare l'accoglienza coinvolgendo i comuni, la cittadinanza e il terzo settore. Certo se i profughi ora bloccati nei Balcani dovessero riversarsi sull'Italia, sarebbe necessario allestire delle strutture provvisorie. Ma il nostro territorio è in grado di ospitarli con dignità". (dp) 

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