17 febbraio 2014 ore: 14:23
Società

Milano capitale del cibo: nasce il Centro internazionale sul diritto all'alimentazione

Sostenuto da Expo, comune di Milano, regione Lombardia e Camera di commercio. Ha il compito di individuare, insieme a Onu e Ue, le linee guida internazionali. Unico interrogativo: il nome della presidente. Livia Pomodoro è data futuro ministro della Giustizia
Cibo sicuro. Ortaggi

boxMILANO – Milano capitale mondiale del cibo. E non solo per il 2015, l'anno di Expo. È a quanto puntano le istituzioni del capoluogo lombardo con l'apertura del "Centro internazionale sul diritto all'alimentazione". L'organismo avrà il compito di mettere ordine alle politiche dell'alimentazione nel mondo e suggerire alle Nazioni Unite e all'Unione Europea, due istituzioni con cui collaborerà a stretto contatto, per stabilire delle linee guida mondiali alle politiche sull'alimentazione e l'accesso al cibo. Impiegati nella nascita del Centro quattro attori istituzionali di primo piano. La prima è Expo spa, che mette a disposizione le risorse economiche necessarie per il centro (non specificate nel protocollo; il comune di Milano, che mette a disposizione un suo assunto e offrirà sedi istituzionali per realizzare iniziative di sensibilizzazione in tema di cibo; regione Lombardia, che si occuperà attraverso il suo centro statistico Eupolis della ricerca e costruirà un network con le altre realtà europee che si occupano di cibo e Camera di Commercio, che offre degli spazi della sede di via Meravigli al centro. L'unica incognita: la presidente nominata è Livia Pomodoro, che alcuni retroscena giornalistici danno come prossimo Guardasigilli dell'esecutivo Renzi. La diretta interessata non smentisce né conferma: "Sono un servitore dello Stato, la scelta nel caso seguirà la linea che ho adottato per tutta la vita, quella di servire il mio Paese", dice a margine della presentazione del Centro ai giornalisti.

Il protocollo d'intesa che tiene a battesimo il Centro è stato firmato oggi dalla presidente Livia Pomodoro da Carlo Sangalli, presidente di Camera di Commercio, da Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia e Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo spa e ha durata fino al 31 dicembre 2015, quando il centro sarà consolidato. Entro il mese prossimo, il Centro diventerà attivo con la nomina dei quattro membri del Comitato di Coordinamento. "L'Italia non ha mai avuto uno strumento simile – spiega Livia Pomodoro, presidente del Centro, nonché del Tribunale di Milano – che possa sviluppare con le istituzioni una nuova attenzione per il diritto al cibo e al cibo garantito". "L'ambizione è lasciare qualcosa che duri anche oltre Expo", le fa eco Roberto Maroni. Il governatore lombardo, in tema alimentare, ha un punto in cima all'agenda: la lotta alla contraffazione dei prodotti agricoli, un business che costa all'Italia 60 miliardi di euro all'anno. Al Centro spetterà il compito d'indagare l'argomento e suggerire possibili soluzioni ai decisori politici, regione prima di tutti. Maroni chiude il suo intervento lanciando un messaggio al neo primo ministro Matteo Renzi: "Spero che il nuovo premier dimostri su Expo la stessa decisione che ha dimostrato Enrico Letta". Giuliano Pisapia auspica che il Centro riesca ad individuare "regole condivise e precise" per stilare un protocollo sulle politiche alimentari che possa essere modello per tutti. In cima alla lista di argomenti di cui il Centro si deve occupare, per Pisapia c'è l'accaparramento delle terre nei Paesi poveri e l'individuazione di buone prassi per combattere gli sprechi.

Dai dati della Camera di Commercio di Milano emerge come il settore alimentare sia trainante in Lombardia. Sono 72 mila le imprese in regione, con 256 mila addetti in totale. Provincia capolista nella produzione è Brescia con 11.349 imprese. Prima nel commercio è Milano, che sfiora quota 6 mila. (lb) 

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