Milano, chiude il Centro di emergenza sociale di via Lombroso
MILANO - Chiude, senza l'enfasi con cui era stato inaugurato tre anni fa, il Centro di emergenza sociale (Ces) di via Lombroso. Questa mattina nei contanier tra la ferrovia e l'Ortomercato c'erano ancora 38 rom, che non sapevano quale fosse la loro destinazione. La maggior parte dei rom è stata trasferita nelle settimane scorse nel nuovo Centro di via Sacile. A presidiare i container ci sono ancora gli operatori di Progetta Arca, l'onlus che ha gestito in questi mesi il Centro. Nessun assessore o rappresentante dell'Amministrazione comunale è presente nel giorno che scrive la parola fine su una struttura più volte al centro di critiche da parte di forze politiche e associazioni.
Per l'Opera Nomadi di Milano il Ces di via Lombroso è il simbolo "della politica fallimentare della precedente giunta di centro sinistra", afferma il presidente Maurizio Pagani, durante la conferenza stampa tenuta all'interno del grande container che fungeva da mensa e abbandonato a se stesso. "I responsabili di questo fallimento sono due assessori riconfermati nella giunta Sala – aggiunge -: Marco Granelli, che viene dal mondo cattolico, e Pierfrancesco Majorino, che rappresenta la parte più a sinistra della nuova maggioranza a Palazzo Marino".
Le associazioni denunciano che nel clima di incertezza di queste settimane, una decina di bambini non è stato iscritto a scuola. Tra loro anche alcuni dei bambini dell'ex campo comunale di via Idro. "Il Comune ha impedito alle famiglie di provvedere autonomamente all'iscrizione", sottolinea Djana Pavlovic, portavoce del Tavolo Rom.
Il Ces di via Lombroso era stato concepito come luogo di transito dei rom sgomberati dalle baraccopoli o dai campi regolari chiusi. Poteva ospitare fino a 150 persone. Qui le famiglie rom potevano restare fino ad un massimo sei mesi. Erano sistemate in grandi stanzoni, con più famiglie che dovevano convivere nello stesso spazio. Nel frattempo, con l'aiuto del Comune, dovevano trovare lavoro e casa. "Chiediamo al Comune un bilancio trasparente su come sono stati spesi i fondi e quali risultati abbiano dato", aggiunge Djana Pavlovic. (Dp)